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Lunedì, 29 Aprile 2024
Aggressione brutale / Lituania

Leonid Volkov: il braccio destro di Navalny preso a martellate sotto casa

È successo fuori dalla sua abitazione a Vilnius, in Lituania, dove l'uomo vive in esilio. Qualcuno ha sfondato il finestrino della sua auto, gli ha spruzzato liquido urticante negli occhi e poi ha iniziato a colpirlo

Leonid Volkov, stretto collaboratore politico e braccio destro del dissidente russo Alexei Navalny, morto nei giorni scorsi in circostanze sospette in carcere, è stato aggredito a martellate da uno sconosciuto davanti alla sua abitazione a Vilnius, capitale della Lituania. "Qualcuno ha sfondato il finestrino dell'auto, gli ha spruzzato liquido urticante negli occhi e poi ha iniziato a colpirlo a martellate", ha scritto sui social l'ex portavoce di Navalny, Kira Yarmysh. È successo martedì sera, 12 marzo. L'aggressore non è stato identificato, mentre Volkov è stato poi portato in ospedale in ambulanza. "Non ci arrenderemo", sono state le sue prime parole dopo la brutale aggressione.

"Le notizie sull'aggressione di Leonid sono scioccanti. Le autorità competenti sono al lavoro. Gli autori dovranno rispondere del loro crimine", ha detto il ministro degli Esteri lituano Gabrielius Landsbergis commentando l'attacco. Il portavoce della polizia lituana Ramunas Matonis ha confermato all'Afp il ricovero del dissidente, aggiungendo che un'indagine è in corso e che al momento non sono stati identificati sospettati.

Volkov ha lasciato la Russia per questioni di sicurezza ed è fuggito in esilio in Lituania nel 2019, insieme a molti altri alleati di Navalny, dopo che le autorità russe hanno avviato un'indagine sulla Fondazione anticorruzione dell'oppositore di Putin morto a metà febbraio. È stato presidente della Fondazione creata da Navalny fino allo scorso anno, nonché amico personale e uno dei principali avvocati del dissidente morto un mese fa in una prigione siberiana.

L'aggressione arriva a pochi giorni dalle elezioni in Russia, che lo stesso Leonid Volkov aveva recentemente definito "un circo", per evidenziare come non abbiano alcun valore democratico. L'attacco suscita ulteriori sospetti sulla morte di Navalny e solleva preoccupazioni tra gli oppositori di Vladimir Putin. Il fatto che l'aggressione sia avvenuta al di fuori della Russia, in un Paese membro della Nato, aggiunge un altro livello di complessità e preoccupazione al quadro generale.

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