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Lunedì, 29 Aprile 2024
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"L'Italia si faccia sentire e aiuti Israele a difendere se stessa e la pace"

Marco Di Maio (Pd): "Chi vuole bene a Israele, chi crede nella pace in Medio Oriente, non può tacere di fronte alla legge che legalizza in maniera retroattiva gli insediamenti israeliani nei territori occupati della Cisgiordania"

"Chi vuole bene a Israele, chi crede nella pace in Medio Oriente, non può tacere di fronte alla legge che legalizza in maniera retroattiva gli insediamenti israeliani nei territori occupati della Cisgiordania. Anche l'Italia, attraverso il suo ministro degli Esteri, Angelino Alfano, deve far sentire la propria voce: non contro Israele, ma al contrario a favore". Marco Di Maio, parlamentare del Partito Democratico e componente dell'Associazione interparlamentare di amicizia Italia-Israele, non ha dubbi: la legge approvata dalla Knesset, il parlamento israeliano, è un errore perchè "compromette ulteriormente il già complicato processo di pace in tutta l'area mediorientale". 

Nei giorni scorsi il parlamento di Gerusalemme, con 60 voti favorevoli e 52 contrari, ha approvato una norma che rende legale la costruzione di 4mila alloggi nei territori occupati in Cisgiordania di proprietà privata di palestinesi. Una scelta che ha incassato la disapprovazione anche dell'Unione Europea e dell'Onu. 

"Non si può accettare che venga messo in discussione il diritto di esistere dello Stato di Israele - chiarisce Marco Di Maio, che proprio nei giorni scorsi si trovava in Israele assieme ad una delegazione di parlamentari italiani - nè del suo diritto a difendersi dalle minacce, dagli attacchi e dagli attentati quotidiani. Tuttavia scelte come quella approvata dalla Knesset, peraltro approvata con la consapevolezza di molti parlamentare che probabilmente verrà bocciata dalla Corte Suprema, offrono ulteriori alibi ai tanti che non vogliono la pace". 

La strategia da condurre, insomma, deve essere quella di "ridurre le occasioni di tensione, perchè solo in questo modo è possibile cercare di riprendere il filo, ormai talmente sottile dall'essere quasi inafferrabile, per cucire una pace duratura tra Israele e i territori palestinesi", fa notare il giovane deputato. Una pace che è interesse "di tutto il mondo occidentale favorire e perseguire - sostiene Marco Di Maio - anche per l'America di Trump, che certo non ha nulla da guadagnare da un Medio Oriente in cui alle minacce di Isis si aggiunga un nuovo focolaio di guerra tra Israele e Palestina che coinvolgerebbe inevitabilmente anche altri stati 'amici' dagli statunitensi. Ed è ancor più interesse dell'Italia evitare che il conflitto scivoli verso l'irreparabile, considerata la nostra posizione nel Mediterraneo e i problemi con cui siamo alle prese nella gestione dei flussi migratori verso l'Europa". 

In ogni caso secondo il parlamentare Dem, "lo stato di Israele va tenacemente difeso perchè è l'unica democrazia attiva in quell'area del mondo: un paese di 8 milioni di abitanti circondato da 400 milioni di persone governate da dittature o regimi analoghi. Un patrimonio da preservare, valorizzare e difendere, inserito nel bel mezzo di una regione che è indiscutibilmente il centro nevralgico degli equilibri geopolitici mondiali". 
 

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