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Sabato, 27 Aprile 2024
In trappola

La Polonia alza un muro anti-migranti, bloccati 32 afghani in fuga dai Talebani

La decisione di Varsavia non è passata inosservata a Strasburgo, che ha richiamato al rispetto dei diritti

Un altro muro per fermare le persone che fuggono dalla violenza e dalla fame. Questa volta ad ergerlo è la Polonia, che imita l’Ungheria con un muro anti-migranti lungo il confine con la Bielorussia. La recinzione, alta 2,5 metri, avrà le caratteristiche di quella costruita dal paese di Orban al confine con la Serbia nel 2015. Lo ha confermato lo stesso Ministro della Difesa polacco, Mariusz Blaszczak. Un problema per chi vuole entrare a Varsavia, come i 32 afghani (quattro donne, 27 uomini e una ragazza di 15 anni) trattenute al confine tra Polonia e Bielorussia senza cibo, acqua pulita, riparo e medicine per due settimane dopo essere state respinte.

Un fatto su cui è intervenuta anche l’Unione Europea. Strasburgo ha infatti imposto aiuti agli afghani bloccati. La Corte europea dei diritti umani (Cedu) ha imposto, fino al 15 settembre, a Varsavia una serie di "misure urgenti", in particolare di approvvigionare il gruppo con cibo, acqua, vestiti, cure mediche adeguate, e se possibile un riparo temporaneo. La Cedu ha anche specificato come non si chiede al Governo polacco di far entrare gli afghani in fuga dalla guerra o di concedere loro lo status di profugo. Si chiede di rispettare i diritti umani e dare loro soccorso. Identico provvedimento è stato preso anche per un gruppo di 41 iracheni d'origine curda, bloccati al confine tra la Lituania e la Bielorussia.

La Polonia alza un muro anti migranti: appello di Amnesty 

Affinché i paesi dell’Est Europa rispettino i principi fondamentali del soccorso, c’è anche Amnesty International, che fa appello: "La Polonia consenta l'ingresso e fornisca assistenza umanitaria a un gruppo di 32 persone dall'Afghanistan che sono state trattenute al confine. Ieri una delegazione di Amnesty International ha visitato Usnarz Górny, l'area dove il gruppo è intrappolato da 15 giorni. E l'Ong ha raccolto i racconti sull'uso della forza e delle minacce di violenza da parte delle guardie di frontiera polacche nel respingere il gruppo”.

Non hanno avuto il permesso di passare invece avvocati e operatori sanitari per assistere i 32 migranti nelle loro richieste di asilo. "La scorsa settimana il governo polacco ha annunciato modifiche a due leggi; una sugli stranieri e un'altra sulla concessione di protezione agli stranieri. Questi cambiamenti renderanno impossibile alle persone che attraversano il confine irregolarmente di poter chiedere asilo in Polonia. Il 20 agosto, il ministero dell'Interno polacco ha emesso un ordine di chiusura delle frontiere alle persone che entrano irregolarmente nel Paese e le obbliga a lasciare immediatamente il territorio della Polonia fino a nuovo avviso".

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