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Lunedì, 29 Aprile 2024
PRESIDENZIALI USA / Stati Uniti d'America

Presidenziali Usa, scontro su tasse e politica estera tra gli aspiranti vicepresidenti

Il democratico Biden parte all'attacco e conquista il plauso degli analisti, ma i telespettatori preferiscono il repubblicano Ryan

E' stato un Joe Biden agguerrito e sicuro di sé quello che i telespettatori statunitensi hanno visto durante il dibattito televisivo che ha contrapposto gli aspiranti vicepresidenti. Il braccio destro di Barack Obama aveva il compito di riscattare la figura del presidente, fortemente compromessa dal recente incontro televisivo con lo sfidante Mitt Romney. 

Libia, Iran e mondo islamico - Il dibattito di 90 minuti si è aperto con la politica estera. Paul Ryan, il numero 2 dei repubblicani, ha immediatamente parlato dell'attentato a Bengasi, in cui ha perso la vita il console statunitense in Libia. “Quello che abbiamo visto sui nostri teleschermi è il disfacimento della politica estera di Obama, che rende il mondo più caotico e noi meno sicuri” ha commentato Ryan, parlando anche delle manifestazioni anti-Usa organizzate nel mondo islamico, a causa dell'ormai famoso film sulla vita di Maometto. 

Biden ha invece difeso le misure del presidente, in particolare per quanto riguarda la gestione della crisi con Teheran. “Al momento gli iraniani non hanno alcuna arma atomica” ha chiarito il democratico, illustrando come le sanzioni economiche imposte dagli Stati Uniti stiano mettendo in ginocchio la Repubblica degli ayatollah. “Cosa farebbero loro di diverso, la guerra?” ha chiesto Biden all'avversario. 

Crisi economica e crescita - Il dibattito si è poi spostato sulla politica interna. “La scelta è chiara: un'economia stagnante che promuove la dipendenza dal governo o un'economia dinamica, in crescita, che sostiene le opportunità e il lavoro – ha detto Ryan – Mitt Romney e io non vogliamo schivare queste difficili questioni, e non vogliamo incolpare gli altri per i prossimi quattro anni”. 

Il repubblicano ha accusato Obama di aver portato il Paese nella direzione sbagliata. “23 milioni di americani non trovano lavoro, il 15% degli americani vive in povertà, oggi. Non ha l'aria di una ripresa” ha dichiarato lo sfidante repubblicano, come scrive Euronews

Biden ha quindi sfoderato il suo asso nella manica, l'arma che Obama aveva deciso di non utilizzare: la famosa gaffe di Romney sul 47%. Il democratico ha accusato lo sfidante di voler favorire i ricchi a scapito delle classi meno abbienti.

“Non mi stupisce questo tipo di politica da parte di qualcuno che ha detto che il 47% della popolazione non vuole prendersi le responsabilità del proprio futuro” ha detto Biden, ricordando come Ryan, in un suo discorso, abbia accusato il 30% della popolazione di essere degli approfittatori. “Ma si sta parlando di gente come mio padre e mia madre, i miei vicini, gente che in proporzione paga più tasse di quante ne paghi Romney” ha concluso il democratico. 

Soddisfatti i democratici, ma i sondaggi vedono in vantaggio Ryan - “Credo che Joe Biden abbia fatto un ottimo lavoro per il suo capo questa sera” ha detto David Gergen, analista politico per la Cnn. Il rappresentante dei democratici, un 69enne con ben 40 anni di esperienza alle spalle, potrebbe però aver calcato troppo la mano.

Biden ha infatti interrotto molto spesso il suo avversario, trattandolo talvolta con eccessiva sufficienza. Il giovane e rampante Ryan è invece apparso calmo, pacato ed educato, tanto che, in un sondaggio effettuato dalla Cnn subito dopo la fine del dibattito, il 48% degli intervistati ha detto di aver preferito il braccio destro di Romney, contro il 44% di Biden. 

Nonostante questo, l'incontro di ieri sera ha aiutato Barack Obama. Il presidente ha ora altre due occasioni per prendersi la propria rivincita, prima dell'Election Day del 6 novembre. I due candidati alla Casa Bianca si troveranno di nuovo faccia a faccia il 16 e il 22 ottobre, per rispondere alle domande dei cittadini e confrontarsi sulla politica estera. 

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