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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Più di 100 arresti per le studentesse avvelenate

L'Iran ha annunciato di avere arrestato oltre 100 persone in tutto il Paese per l'avvelenamento di migliaia di studentesse avvenuto in circostanze non chiare

L'Iran ha annunciato di avere arrestato oltre 100 persone in tutto il Paese per l'avvelenamento di migliaia di studentesse avvenuto in circostanze non chiare, accusando i presunti autori non identificati di avere legami con gruppi "ostili". Le segnalazioni erano iniziate dalla fine di novembre: molte studentesse hanno sofferto di svenimenti, nausea, senso di soffocamento e altri sintomi dopo aver riferito di odori "sgradevoli" nei locali della scuola, e alcune sono anche finite in ospedale.

"Le prime indagini mostrano che un certo numero di queste persone, per malizia o avventurismo e con l'obiettivo di chiudere le aule e influenzati dal clima psicologico creato, hanno adottato misure come l'uso di sostanze innocue e maleodoranti - si legge nel comunicato del comunicato del ministero -. Tra gli arrestati ci sono individui che hanno avuto motivi ostili, cercato di creare paura e orrore tra persone e studenti, chiudere scuole e creare pessimismo nei confronti del potere islamico". I casi di avvelenamento sono stati registrati nelle province di Teheran, Qom, Zanjan, Khuzestan, Hamedan, Fars, Gilan, West Azarbaijan, East Azarbaijan, Kordestan e Khorasan Razavi. 

Molte studentesse hanno riferito di aver percepito odore di bruciato, pesce marcio o vernice e poi aver provato una sensazione di intorpidimento e paralisi temporanea. Si era ipotizzato che fossero attacchi deliberati per impedire alle ragazze di avere un'istruzione, una tesi sostenuta anche dal vice ministro della Sanità Younes Panahi. "È diventato evidente che alcune persone vogliono che tutte le scuole, in particolare le scuole femminili, vengano chiuse", ha detto nei giorni Panahi, sostenendo poi in seguito che le sue dichiarazioni fossero state male interpretate.

Sholeh Shahrzad, presidente dell'Associazione donne democratiche iraniane in Italia, non ha dubbi. I misteriosi attacchi non sarebbero altro che "la vendetta del regime terroristico degli ayatollah" per la partecipazione massiccia delle ragazze alla "rivolta" che ha seguito la morte di Mahsa Amini il 16 settembre scorso. "È da quasi quattro mesi - ha detto all'Adnkronos - che le scuole femminili di tutto il Paese sono ripetutamente e sistematicamente vittime degli attacchi chimici del regime". Certezze sui responsabili al momento non ce ne sono.

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