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Venerdì, 26 Aprile 2024
Incidenti aerei

Aereo caduto in Francia, le quattro ipotesi "spaventose"

Malore del pilota ormai prigioniero in cabina. Un'esplosione tossica. Un attentato. La decisione di farla finita. Sono queste le quattro ipotesi che circolano in rete. Ma alcune non sono poi così remote. Ecco perché

A due giorni dall'incidente, come normale che sia davanti a una simile tragedia, è ancora tempo di ipotesi e di poche certezze. Perché l'aereo Germanwings partito da Barcellona alla volta di Dusseldorf si è schiantato sulle montagne delle Alpi della Provenza? Cosa ha portato il volo a scendere di quota fino a impattare contro la roccia? Domande che ancora non hanno risposta. E le ipotesi che circolano non fanno altro che alimentare il mistero del volo 4U 9525. Sono quattro, una più drammatica dell'altra: malore, incidente, suicidio o attentato.

IL MISTERO - Solo un dato è ormai certo: in cabina di pilotaggio c'era solo una persona. Uno dei due piloti era fuori, tra i passeggeri e gli assistenti di volo. E, non riuscendo a rientrare, avrebbe addirittura cercato di sfondare la porta che, dalla strage dell'11 settembre, è blindata su ogni volo. A confermare l'indiscrezione del New York Times sono stati i pm tedeschi che indagano sull'accaduto. Ma, aggiungono, "non sappiamo se in cabina c'era il pilota o il co-pilota".

CABINA CHIUSA - Dopo l'11 settembre la normativa per la sicurezza aerea impone che la porta della cabina di pilotaggio sia blindata e bloccata dall'interno durante il volo. Se uno dei due piloti esce dalla cockpit - ha spiegato a El Pais un portavoce dell'Associazione Piloti, Borja Díaz Capelli - il pilota all'interno può vedere chi chiede di entrare attraverso un mirino installato sulla porta oppure dalla telecamera di vigilanza. Chi è all'esterno può chiamare con un interfono e aspettare che venga aperto dall'interno. Dall'esterno però si può aprire anche attraverso un codice di sblocco, che però può essere a sua volta bloccato intenzionalmente dall'interno. Sulla plancia di comando la manopola di accesso alla cabina ha tre posizioni, una di queste "lock" impedisce l'accesso in ogni caso. Un'altra permette l'accesso solo con il codice ed è in possesso solo dell'equipaggio. L'ultima consente dall'interno l'apertura volontaria della porta.

IL MALORE DEL PILOTA - Fermo restando, quindi, che in cabina c'era solo il pilota, l'ipotesi del malore ha un certo fondamento anche se più di qualcosa, in questo caso, non tornerebbe. Senza il co-pilota, chi era ai comandi si sarebbe sentito male. La porta chiusa alle sue spalle. Chi poteva prendere il suo posto chiuso fuori. Ma da fuori la porta si può comunque aprire: basta digitare un codice di emergenza e la porta viene sbloccata. A meno che chi è all'interno della cabina l'abbia messa in "posizione lock", chiusa. Impossibile da aprire da fuori. Perché?

Schianto Airbus, il dolore dei parenti | Infophoto

L'INCIDENTE - Da ieri circola la voce di un incidente "collaterale" all'interno della cabina di pilotaggio. Uno smartphone o un pc il "colpevole". Come? Semplice: la batteria al litio sarebbe esplosa, sprigionando una nube tossica in grado addirittura di uccidere in pochi secondi. E' quanto ha ipotizzato il consulente aeronautico del governo francese Bernard Chabbert, secondo il quale l'aereo non è caduto "ma è sceso ad un ritmo normale" e tutto sembra indicare "che non vi era più nessuno di cosciente nella cabina di pilotaggio". A suffragare questa ipotesi, alcuni precedenti: "Negli ultimi dieci anni - sottolinea - ci sono stati 170 casi di esplosioni di pile al litio su aerei di linea. Nella maggior parte erano pile di smartphone o computer portatili, ma due cargo 747 si sono schiantati con l'equipaggio perchè un carico di pile al litio ha preso fuoco a bordo". 

SUICIDIO / ATTENTATO - E veniamo alle ipotesi più drammatiche. Suicidio del pilota o attentato. Sia la volontà suicida del pilota che un atto terroristico "sono compatibili con il mantenimento costante della rotta": a sostenerlo a Le Figaro è il pilota francese di A320 Patrick Magisson, che ha fatto parte di commissioni d'inchiesta su incidenti aerei ed è membro del sindacato piloti Snpl.

Quello che si sa è che lo schianto dell'aereo è il frutto di una volontà umana. Ciò che non si sa è: perché?

Magisson ha spiegato che certe compagnie aeree "hanno procedure per garantire che non resti mai un pilota da solo chiuso in cabina" in modo che si possano riprendere i comandi in caso di malore e impongono che un assistente di volo prenda il posto del pilota che si deve assentare. Il pilota ha ammesso che l'addestramento non si occupa del caso della volontà suicida di uno dei due piloti: "Anche se l'aereo è dotato di un telefono satellitare, nessuno può assumere il controllo dell'apparecchio dall'esterno", ha osservato. L'unica soluzione sarebbe la prevenzione con un controllo della condizione psicologica dei piloti: "Abbiamo una visita medica all'anno, ma tra le due visite ti può capitare qualunque cosa...".

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