Da icona a flop, la "torre" londinese di Renzo Piano: la crisi batte l'archistar

"The shard", "la scheggia". Lo scorso luglio quello che doveva essere il simbolo della nuova Londra venne inaugurato in pompa magna. Un anno dopo, il flop è servito.

L'edificio più alto d'Europa, progettato dall'archistar nostrana Renzo Piano, è vuoto. Tristemente vuoto. Costato 500 milioni di sterline, al cambio qualcosa come 585 milioni di euro per un'altezza di 310 metri, come scrive il Daily Mail "fatica a trovare nuovi inquilini".

Immaginato per super ricchi che bramano il prestigio di un ufficio o un'abitazione in cima alla City, in un palazzo di vetro che guarda a 360 gradi sul Tamigi, la realtà ha infranto i sogni di chi puntava a fare della "scheggia" un business intorno al miliardo di sterline:

Ma perché un simile edificio resta vuoto? Semplice: "Punta ai super ricchi" riporta l'inchiesta del Daily Mail "a dare uffici e abitazioni a chi ne ha già altre decine. Ha provato a creare una nuova categoria: quella dei "bancari del cielo", ma nessuno, invece, vuole vivere in luoghi percepiti solo e soltanto come investimenti. Abitare in un palazzo vuoto, di lusso ma vuoto, è triste".

E così accade che nessun signor "nome e cognome" punti vivere o lavorare in una casa di cristallo, fredda e vuota, ma che gli unici acquirenti siano società del Qatar o degli Emirati Arabi "per i quali un appartamento in più o in meno in un grattacielo è poca cosa". Anche perchè spesso "sono le stesse società che fanno prestiti ai costruttori e si ritrovano in cambio qualche metro quadrato di freddo acciaio a 300 metri di altezza su una città in piena crisi".