Turchia, scarcerato poliziotto che ha ucciso un manifestante: folla in rivolta
Ancora momenti di tensione nel paese. La polizia ha tentato di disperdere oltre duemila persone che si erano radunate nella serata di ieri nel quartiere Dikamen. Cannoni ad acqua contro la folla
ANKARA (TURCHIA) - La polizia turca ha usato i gas lacrimogeni e i cannoni ad acqua e ha eseguito 16 arresti ad Ankara, dove una manifestazione anti-governativa ha portato in piazza oltre duemila persone. Gli agenti in tenuta anti-sommossa sono intervenuti dopo che nella notte i manifestanti hanno tentato di erigere barricate e bloccare il traffico nel quartiere di Dikmen, per protesta contro la scarcerazione di un poliziotto accusato dell'uccisione di un attivista di 26 anni lo scorso 26 giugno
Secondo i canali televisivi Ntv e Cnn-Turk, i manifestanti hanno eretto delle barricate su una strada, bloccando del tutto la circolazione, cosa che avrebbe spinto la polizia a disperdere la folla. Tra cariche e "una vera e propria caccia all'uomo per le vie del quartiere", come denunciano i manifestanti, 16 persone sono state arrestate.
Oltre ai puntuali slogan contro il premier Recep Tayyip Erdogan, la protesta di ieri sera è stata convocata anche per denunciare la scarcerazione di un poliziotto accusato di aver ucciso un giovane manifestante ad Ankara, lo scorso 14 giugno.
IL VIDEO CHOC DELL'OMICIDIO (sconsigliato a un pubblico sensibile)
MANIFESTAZIONI OVUNQUE - Non solo Ankara. Migliaia di persone sono scese in piazza in almeno dieci città per denunciare la decisione di una corte di Ankara che ha lasciato a piede libero il poliziotto che ha colpito mortalmente con uno sparo alla testa il primo giugno scorso un giovane manifestante durante una protesta contro il premier Recep Tayyip Erdogan. Ci sono state manifestazioni a Taksim, a Istanbul, a Kizilay, a Ankara, dove il giovane Ethem Sarisuluk, un operaio alawita di 26 anni, è stato ucciso, a Smirne, e in almeno altre sette città.
