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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cambiamenti climatici / Uruguay

Il Paese in cui a causa della siccità la popolazione beve acqua salata

A causa di una terribile crisi idrica, negli acquedotti dell'Uruguay è stata inserita anche l'acqua del Río de la Plata, l'estuario del fiume Paraná che arriva nell'Oceano Atlantico, che è piena di sodio

C'è un Paese in cui quest'anno la siccità è stata così forte che le autorità sono state costrette ad aggiungere acqua salata agli acquedotti che riforniscono le case dei cittadini. Si tratta dell'Uruguay, che sta attraversando quest'anno la più grave crisi idrica della sua storia. "Nei tre anni tra il 2020 e il 2022, abbiamo registrato lo stesso livello di precipitazioni di due anni normali, cioè 2.450 millimetri", ha spiegato Raul Viñas, meteorologo e membro della Ong ambientalista Movimiento por un Uruguay Sustentable (Movus). Si tratta della più grave siccità che la nazione abbia mai sperimentato, dovuta all'effetto combinato del fenomeno naturale La Niña, che in questa parte del mondo provoca una carenza di precipitazioni, e del cambiamento climatico.

In assenza di piogge, le sorgenti che alimentano la capitale Montevideo e la regione circostante, che ospita circa il 60% della popolazione di questo Paese di 3,4 milioni di abitanti, sono a livelli storicamente bassi. Per evitare di ritrovarsi con i rubinetti a secco, ad aprile l'Ose (Obras Sanitarias del Estado, l'azienda pubblica di distribuzione dell'acqua) ha proposto questa soluzione: mescolare la poca riserva rimasta di acqua potabile pubblica con l'acqua del Río de la Plata, l'estuario dove l'acqua dolce dei fiumi Paraná e Uruguay incontra l'acqua salata dell'Oceano Atlantico. Il risultato è che la quantità di sodio nell'acqua del rubinetto ha raggiunto i 421 milligrammi per litro a fine maggio scorso. Si tratta di più del doppio della raccomandazione dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, il 50% in più del limite precedentemente autorizzato dall'Uruguay e 10 volte i livelli storici del sistema. Il cloruro ha raggiunto i 686 milligrammi per litro di cloruro, anch'esso il 50% in più rispetto al precedente limite autorizzato.

Questo significa che l'acqua che esce dal rubinetto e che la popolazione usa per cucinare, fare il caffè e anche bere, risulta salata, e quindi assolutamente non piacevole. "Per la popolazione in generale non è un problema di salute", assicurò il ministro della Salute pubblica Karina Rando quando fu annunciata la misura. Ma il suo ministero ha lanciato un avvertimento: "Per quanto riguarda le persone con ipertensione, malattie renali e persone che hanno una raccomandazione medica per una dieta a basso contenuto di sale, si consiglia di controllare la pressione sanguigna in modo costante, di non trascurare i controlli medici e, se possibile, di consumare acqua in bottiglia".

Tanti cittadini hanno dovuto acquistare uno speciale filtro da 350 dollari, che non tutti si possono permettere, o sono stati costretti a usare solo acqua in bottiglia, anche per cucinare o fare il caffè. In un Paese in cui l'acqua potabile è stata riconosciuta tra le più pure al mondo, il costo dell'acquisto di acqua in bottiglia sta però mandando in tilt i bilanci familiari. Il governo nazionale ha sospeso le tasse sull'acqua in bottiglia importata e Montevideo sta sovvenzionando gli acquisti per i residenti più vulnerabili.

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