rotate-mobile
Domenica, 28 Aprile 2024
Produce anticorpi

Come funziona il primo vaccino anti-cocaina

Un team di ricercatori brasiliani sta studiando un farmaco che impedisce al cervello di "sballarsi". Secondo gli esperti senza una terapia sarà comunque impossibile liberarsi dalla dipendenza

Potrebbe arrivare presto un vaccino anti-cocaina, che impedisce al cervello dei consumatori di "sballarsi", rendendo così meno interessante il consumo di questa droga. Ci stanno lavorando sia dei ricercatori brasiliani che statunitensi, ma potrebbero esserci delle gravi controindicazioni: usando il farmaco le persone potrebbero tendere più facilmente all'overdose. Secondo gli esperti di tossicodipendenze, in ogni caso una terapia è necessaria.

Le statistiche si ripetono con costanza da anni. Il consumo di cocaina ha raggiunto livelli record a livello globale. Secondo gli esperti delle Nazioni Unite nel 2021 circa 22 milioni di persone hanno assunto questo tipo di droga. In Europa la cocaina è la seconda droga più diffusa dopo la cannabis. Di recente lo hanno confermato anche le fogne di due città italiane: il consumo di coca a Milano e Bolzano è in crescita. La cocaina, consumata di solito in polvere, crea una forte dipendenza potendo causare anche danni permanenti agli organi. Spingendo il corpo e la mente ai suoi limiti, l'effetto fisico che ne risulta è simile a quello di una maratona, ma senza gli stessi benefici di una corsa. L'astinenza può causare forme di stress fisico e mentale molto intense.

Cocaina e dipendenza

Un team di ricercatori brasiliani sta lavorando per creare un vaccino che impedirebbe alle persone di "sballarsi", riducendo così il rischio di dipendenza. La caratteristica della cocaina è quella di di raggiunge rapidamente il cervello attraverso il sangue. È lì che stimola il corpo a rilasciare varie sostanze, inclusa la dopamina. Un'intensa euforia viene percepita dal consumatore, ma si tratta di una sensazione breve. Il corpo diventa iperattivo e irritabile, mentre il cuore pompa a pieno regime e le arterie si restringono. Si verifica sia un aumento della pressione sanguigna che della temperatura corporea.

Il consumo di cocaina può portare a convulsioni o, nei casi peggiori, ad arresto cardiaco. Tutti questi effetti di breve termine, ne comportano altri di lungo periodo sul cervello. Dopo la fine di questa fase di "eccitazione", il cervello ne vuole di più, mentre il corpo classifica l'esperienza come "importante per la sopravvivenza". La dipendenza significa una sola cosa: il desiderio di più cocaina domina la mente. La consapevolezza delle conseguenze negative svaniscono o si attenuano. Le persone trascurano così aspetti importanti della propria vita: salute, relazioni e lavoro diventano aspetti secondari. Altro aspetto da non sottovalutare: la dipendenza alimentano a livello economico pericolosi narcotrafficanti e criminalità organizzata.

Come agisce il vaccino 

Il vaccino, secondo i ricercatori brasiliani, incoraggerebbe l'organismo a produrre anticorpi che si leghino al farmaco quando viene consumato. In questo modo viene reso più difficile il passaggio della sostanza attraverso il sangue e nel cervello. Non riuscendo a raggiungere il cervello e a stimolarlo, al consumatore viene impedito di sballarsi, bloccando anche tutte le altre reazioni che si manifestano nel corpo dopo il consumo. In un'intervista alla rete tedesca DW, Frederico Duarte Garcia, un ricercatore dell'Università Federale brasiliana di Minas Gerais, ha riferito che il paziente percepisce il farmaco in modo diverso. Finora le sperimentazioni sono state condotte solo sui ratti, ma il team di ricerca è convinto che possano avvenire anche sugli esseri umani, con risultati analoghi. Anche negli Stati Uniti un gruppo di scienziati sta sviluppando un vaccino simile, ma non è ancora chiaro se né quando uno dei due vaccini anti-cocaina sarà disponibile. La vera domanda è se questo farmaco sia la vera risposta nella lotta alle dipendenze. 

Necessità di una terapia 

Secondo gli esperti che si occupano di terapia delle tossicodipendenze, il farmaco da solo potrebbe non bastare. Le persone necessitano in genere di almeno un anno di trattamento per guarire. Non si tratta solo di una liberazione fisica, ma c'è bisogno di tempo per riflettere e comprendere i meccanismi che guidano il proprio corpo e la mente, quali sono stati i sentimenti e i problemi che hanno spinto al consumo di sostanze e quali sono le strade alternative una volta che si è smesso con le droghe. "La sostanza in sé non è un problema isolato", ha dichiarato a DW Marica Ferri dell'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze. Il danno fisico è solo uno degli aspetti della dipendenza, c'è poi quello della salute mentale. 

Rischio overdose

Secondo gli scienziati il vaccino non è destinato ad utilizzatori occasionali. Ferri ritiene che una vaccinazione sarebbe adatta solo per un numero ristretto di persone che sono già in terapia. Non ci sarebbero invece vantaggi per i tossicodipendenti né per coloro che non sono avviati in un percorso di consulenza. C'è poi un rischio da non sottovalutare: quello dell'overdose. Gli esperti avvertono che se consumi una sostanza e non produce gli effetti "di una volta", potresti essere spinto ad assumere una dose più elevata, andando a sovraccaricare il tuo sistema. Si fa così più elevato il pericolo di un arresto cardiaco e respiratorio.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Come funziona il primo vaccino anti-cocaina

Today è in caricamento