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Lunedì, 29 Aprile 2024

Il commento

Stefano Pagliarini

Responsabile redazione

Ecco come Berlusconi ci ha unito

C'è chi vive la vita con odio, con un tale bisogno di antagonismo che qualcuno avrà anche vissuto la morte di Silvio Berlusconi come una provocazione. Deve essere per forza così. Altrimenti non mi spiego come mai, anche oggi, in tanti si siano affrettati a ricordarci quanto Silvio Berlusconi fosse stato, a loro giudizio, l'incarnazione del male.

Sul perché Silvio Berlusconi abbia diviso così tanto l'Italia, come lo sta facendo adesso dopo la sua dipartita, ci sono diverse spiegazioni, alcune delle quali vanno ricercate proprio nelle ombre della sua esperienza, che non possono essere né negate né minimizzate. Tuttavia voglio provare a ricordare Silvio Berlusconi in un modo diverso visto che per me è stato uno psicanalista della politica italiana. Lo psicanalista è una figura importante oggi. Può aiutare a rielaborare un conflitto inconscio, instaurando meccanismi di difesa più maturi, contribuendo così a rendere quel conflitto meno in contrasto con la nostra esperienza di vita, la nostra storia.

Berlusconi ha cercato di unire il Paese

Allo stesso modo Berlusconi ha provato a far superare agli italiani i conflitti interiori che gli derivavano dal trauma della Seconda guerra mondiale. Ha tentato di liberare l'Italia dai dogmi ideologici che la laceravano, dando agli italiani una rinnovata flessibilità, attraverso principi nuovi, quali il liberalismo e la libertà. Modelli intorno ai quali ha tentato di unire prima il Paese e poi anche il mondo.

Lo ha fatto in Italia, a Onna nello storico discorso del 25 aprile 2009 quando, fazzoletto dell’Anpi al collo, a pochi giorni dal terremoto de L'Aquila, ha festeggiato la Liberazione con un discorso storico. Quello in cui, partendo dal ricordo dei partigiani, divisi dalle idee politiche ma uniti da un obiettivo comune, ha rigettato l’idea che in politica ci siano i nemici (semmai gli avversari) dichiarando di essere convinto che fossero maturi "i tempi perché la festa della Liberazione possa diventare la festa della Libertà e possa togliere a questa ricorrenza il carattere di contrapposizione che la cultura rivoluzionaria le ha dato e che ancora divide piuttosto che unire".

Lo ha fatto ancora sul piano internazionale il 28 maggio 2002 quando, durante il suo secondo mandato da presidente del Consiglio, ha portato George Bush e Vladimir Putin a stringersi le mani, con i due leader mondiali vicini nel firmare la Dichiarazione di Roma: il documento che ha aperto le porte della Nato alla Russia, tentando così di superare il gelo di una guerra nascosta con un accordo di collaborazione fra l'alleanza atlantica e l'ex blocco comunista. Certo, uno psicanalista è mosso da un sentimento di altruismo e di cura. Difficile credere che Berlusconi fosse sceso in campo con quello spirito. Ma con tutte le differenze del caso, collocato fuori delle ideologie politiche dell'Italia contemporanea, Berlusconi ha messo sul lettino la politica italiana, liberandola dai conflitti storici.

Berlusconi e la terza via

Ha proposto una terza via alla dicotomia destra e sinistra. Ha dato una "casa" a chi è cresciuto schiacciato dal senso di colpa per aver tradito i propri "padri", rifiutando di abbracciare sia la cultura post comunista sia quella post fascista. Ha dato agli italiani il progetto di una società che potesse definirsi liberale; di quegli italiani è stato la voce e, con Forza Italia, ha dato anche loro un partito. Piaccia o no, ci siamo stati tutti in quella psicanalisi e in noi qualcosa è cambiato. 

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