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Lunedì, 29 Aprile 2024

Il commento

Vinicio Marchetti

Giornalista

I commercianti massacrati in silenzio dalla camorra

L'attività di racket perpetrata dalla camorra nei confronti dei commercianti rappresenta una delle piaghe più insidiose che affligge il Paese. Questo fenomeno criminale, oltre ad arrecare danni economici, mina profondamente la fiducia nella giustizia e crea un clima di paura diffuso tra coloro che si dedicano al legittimo commercio. I commercianti, soprattutto nelle regioni meridionali (ma non solo), sono spesso vittime di estorsioni da parte del Sistema. Questi imprenditori, che dedicano la propria vita al lavoro onesto, sono costretti a pagare somme di denaro alle organizzazioni criminali per "protezione" o per poter continuare a operare senza subire danni fisici o materiali. Le vittime di estorsione spesso subiscono un doppio sfregio: da un lato, la violenza fisica o economica inflitta dai clan e, dall'altro, il senso di impotenza e umiliazione che deriva dalla mancanza di un'adeguata protezione legale.

Numeri inquietanti

I numeri, in questo senso, sono inquietanti: secondo i dati dell'Associazione Nazionale delle Imprese Assicuratrici (ANIA), si stima che, in Italia, le estorsioni siano responsabili di una perdita economica annua di oltre 10 miliardi di euro. Un significativo numero di queste estorsioni è attribuibile alla camorra e ad altre organizzazioni criminali. Un rapporto del Ministero dell'Interno pubblicato nel 2020, invece, ha rilevato che - solo nel periodo 2017-2019 - sono stati registrati oltre 3.500 casi di estorsione legati alla criminalità organizzata, con una concentrazione significativa nel Mezzogiorno del paese. Un'indagine condotta dall'Osservatorio sulle Mafie e il Mercato Agricolo nel 2019, ancora, afferma che il 20% dei commercianti agricoli italiani ha ricevuto richieste estorsive da parte delle organizzazioni criminali. Le estorsioni camorristiche rappresentano una delle principali fonti di reddito per le organizzazioni criminali, contribuendo a finanziare altre attività illegali come il traffico di droga e armi. Queste statistiche, neanche a dirlo, offrono solo un'istantanea dell'ampiezza del problema; tuttavia, è importante sottolineare che dietro ogni cifra si celano storie di imprenditori che lottano quotidianamente contro l'oppressione camorristica e che necessitano di protezione e sostegno.

Un impatto economico devastante

Le estorsioni camorristiche creano una spirale di illegalità che si diffonde in modo capillare nel tessuto sociale. I commercianti che accettano di pagare le richieste estorsive del Sistema finiscono immancabilmente per alimentare il potere delle organizzazioni criminali, che utilizzano i profitti illeciti per estendere la propria influenza su altri settori economici. Questa continua catena di corruzione e violenza mina la legittimità delle istituzioni e indebolisce la fiducia dei cittadini nello Stato di diritto. I commercianti costretti a pagare il "pizzo" subiscono un grave danno finanziario, che può portare alla chiusura delle loro attività o alla riduzione del personale impiegato, con un impatto devastante sull'economia locale. Questo, a sua volta, alimenta la disoccupazione e la precarietà economica nelle comunità già vulnerabili, creando un circolo vizioso di povertà e degrado.

Non è un cancro incurabile

La lotta contro le estorsioni camorristiche richiede un impegno deciso da parte dello Stato, delle forze dell'ordine e dell'intera società, questo è un fatto noto. È fondamentale garantire una maggiore protezione ai commercianti mediante l'implementazione di adeguate misure di sicurezza e l'attuazione di politiche di contrasto alla camorra. Tuttavia, è ancora più essenziale promuovere una cultura di denuncia e collaborazione. Questo, più di qualsiasi forma repressiva, rappresenta un raggio di luce capace di squarciare il buio della paura e, di conseguenza, privare il Sistema della sua arma più pericolosa. Il racket non può essere considerato un cancro incurabile.

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