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Martedì, 30 Aprile 2024

Un esordio illuminato

Gianluca Anoè

Giornalista

"La ragazza unicorno" è fin qui il miglior romanzo dell'anno

Bastano cento pagine (o poco più), per confezionare il romanzo perfetto? Sì, e La ragazza unicorno di Giulia Sara Miori ne è la prova tangibile. Esordiente, ma non proprio - ha già pubblicato la raccolta di racconti Neroconfetto -, con una prosa cristallina, frasi brevi e incisive, dialoghi mai banali, la scrittrice è riuscita nell'impresa di dare vita, mi si passi il termine, a una piccola 'chicca', una folgorazione che Marsilio ha avuto il merito di valorizzare e dare alle stampe. Il suo romanzo d'esordio esce oggi, mercoledì 3 aprile, in libreria.

Già dalla seconda di copertina si intuisce che La ragazza unicorno ha del potenziale, poche righe di trama che invogliano il lettore a dire "perché no?". La vicenda attorno al quale ruota il romanzo è apparentemente semplice: il signor Cattaneo, un uomo comune che non spicca tra i tanti, nel giorno del suo compleanno riceve una mail che lo lascia perplesso, inviata alla sua casella di posta da un mittente sconosciuto per conto del ministero degli Affari esteri. Lo stesso giorno, all'uscita dall'ufficio, viene prelevato da due uomini: è un rapimento 'sui generis'. Bendato, viene condotto in un edificio misterioso, nel quale a farla da padrone è il colore bianco: un ambiente asettico, dal quale è impossibile trarre il benché minimo indizio. Qui, i suoi rapitori lo sottopongono a interrogatori serrati, gli chiedono di tutto: del suo lavoro e delle sue passioni, dell'ex moglie dalla quale si è separato cinque anni prima, della sua vita sessuale e delle sue abitudini. Domande alle quali i due loschi figuri sembrano avere già delle risposte, e che coinvolgono anche una misteriosa ragazza unicorno.

La vicenda è più intricata di quanto potrebbe sembrare, non farsi ingannare dalla fluidità e la piacevolezza della narrazione è indispensabile per non rimanere spaesati: La ragazza unicorno è un piccolo rebus che necessita una lettura attenta sin dalle prime pagine per riuscire, una volta terminato, a mettere insieme nel modo corretto tutti i tasselli del puzzle. Ciò che colpisce è che nulla è superfluo, tutto è necessario per comprendere a pieno il senso dell'opera e cercare di sciogliere alcuni nodi, che, per il lettore, potrebbero rischiare di rimanere irrisolti.

Quello di Miori è un romanzo che viaggia su due piani. Da una parte c'è la vicenda vera e propria, dove la realtà si confonde con la finzione (ma c'è davvero finzione?). L'imperativo, per chi legge, è comprendere - almeno inizialmente - il perché un uomo comune venga rapito inspiegabilmente. Il lettore, sin dal principio, è tanto all'oscuro di ciò che sta accadendo quanto lo è il prigioniero stesso. Lo scorrere delle pagine fa emergere situazioni nuove e una figura emblematica, quella della ragazza unicorno. Chi è e perché viene tirata in ballo? Qual è il suo ruolo nella vicenda e che connessione ha con il signor Cattaneo? Il secondo piano riguarda l'introspezione, la comprensione di se stessi. La prigionia, in un ambiente in cui regna incontrastato il candore, dove nulla ricorda il mondo reale, è l'occasione di guardarsi dentro, la possibilità per il protagonista di cercare risposte senza quelle distrazioni che non lo renderebbero altrimenti possibile. Ma il rifiuto dell'introspezione, talvolta, è "infantile e titanico".

Giulia Sara Miori ha il dono di saper scrivere in maniera diretta, senza orpelli superflui a ostacolare la lettura. Nel suo romanzo fa un uso molto efficace dei dialoghi: permettono alla narrazione di progredire, danno voce in maniera assolutamente personale e convincente ai protagonisti, e soprattutto - aspetto non scontato - non risultano mai artefatti. Tra le pagine del romanzo si percepisce la vera urgenza di narrare dell'autrice, e la sua necessità di dare un senso a quello che plasma.

Voto 8,5

Trama 9 | Stile 9 | Coinvolgimento 8

La copertina

La ragazza unicorno-2

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"La ragazza unicorno" è fin qui il miglior romanzo dell'anno

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