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Sabato, 27 Aprile 2024

Perché Salvini sugli Oreo attacca il made in Italy (senza volerlo)

Sapere che tra i lettori AgriFoodToday, il sito d'informazione di Citynews sull'agroalimentare, ci sia anche Matteo Salvini fa senza dubbio piacere. Sul suo profilo Twitter, il ministro e vicepresidente del Consiglio ha commentato un nostro articolo su un'inchiesta giornalistica riguardante l'uso di ammoniaca nella produzione di Oreo in un sito della multinazionale Mondelez dei Paesi Bassi. Salvini, forse indotto dal nostro titolo (facciamo pubblica ammenda) ha sollevato dubbi sui presunti rischi per i consumatori dei famosi biscotti, e il suo tweet ha subito sollevato una ridda di polemiche, anche nei nostri confronti. Ora, proprio per l'attenzione che rivolgiamo a tutti i nostri lettori, ci preme fare una serie di chiarimenti. A partire dal fatto che, attaccando i biscotti Oreo, il leader della Lega rischia di puntare il dito anche su un pezzo del made in Italy a lui tanto caro: il comparto zootecnico e l'industria della carne italiani.

L'inchiesta condotta in Olanda, infatti, c'entra poco o nulla con la qualità e la sicurezza dei biscotti Oreo: l'ammoniaca che viene usata per realizzare questo prodotto viene mischiata alle fave di cacao per annerire i celebri prodotti dolciari. Ma questo non vuol dire che mangiare l'ammoniaca contenuta negli Oreo faccia male alla salute: questo composto chimico è largamente utilizzato in tanti altri prodotti dolciari, anche italiani, come hanno sottolineato diversi esperti, tra cui il chimico Dario Bressanini. Nel pezzo di AgriFoodToday, del resto, lo spieghiamo: il problema non è l'ammoniaca in sé, quanto le emissioni che il processo di produzione comporta.

La fabbrica olandese, infatti, è sotto accusa da anni proprio per le sue emissioni di ammoniaca da parte dei residenti. E l'inchiesta del quotidiano Noordhollands Dagblad sostiene che la struttura non sarebbe adatta a sopportare le dosi massicce di ammoniaca che processa, costituendo un presunto pericolo per l'ambiente. Per capire l'attenzione mediatica rivolta a tale fattore, bisogna fare un passo indietro: da mesi, infatti, in Olanda ci sono forti proteste da parte degli allevatori nei confronti del governo e della sua legge che mira a ridurre gli allevamenti intensivi per combattere l'inquinamento a essi legato.

Le grandi imprese della zootecnia, infatti, sono accusate di produrre una serie di rifiuti ed emissioni pericolosi per l'ambiente e per la salute umana. La stessa Commissione europea, nella sua stretegia sulla transizione ecologica del settore agroalimentare, indica la necessità di affrontare le criticità connesse agli allevamenti su vasta scala. Tra queste criticità, ci sono proprio le emissioni di ammoniaca: "L’inquinamento da ammoniaca (NH3) contribuisce all’acidificazione e all’eutrofizzazione degli ecosistemi ed è un precursore del particolato fine attraverso reazioni chimiche con SO2 e NOx, con effetti significativi sulla salute umana. Le stime del suo impatto complessivo sono pubblicate nelle relazioni annuali sulla qualità dell’aria in Europa, prodotte dall’Agenzia europea dell’ambiente (Aea)", scrive la Commissione europea in una risposta a una interrogazione parlamentare.

La stessa Aea, nel suo ultimo rapporto sulla qualità dell'aria, indica la riduzione delle emissioni di ammoniaca come la "più grande sfida" da qui al 2029 per la zootecnia europea. Una recente ricerca del Max Planck Institute sostiene che "le emissioni agricole di ammoniaca sono una delle principali cause di danni alla salute e di morti premature in Europa e negli Stati Uniti orientali legate all'inquinamento atmosferico". Ecco perché le presunte "emissioni massicce" di ammoniaca della fabbrica di Oreo in Olanda sono, qualora confermate, un fattore di estrema preoccupazione. Ed ecco perché AgriFoodToday, che segue da tempo la questione delle sfide ambientali del comparto agroalimentare europeo, ne ha scritto, ritenendola una notizia degna di nota.

Il ministro Salvini, dunque, non dovrebbe preoccuparsi dell'ammoniaca negli Oreo: se teme che questi biscotti sono un rischio per la salute dei bambini non è certo per la presenza di questo composto chimico. Semmai, dovrebbe guardare alla zootecnia, anche italiana, e al probema delle sue emissioni (di ammoniaca, e non solo). Secondo uno studio dell'Ispra, oltre il 90% di tali emissioni in Italia sono legate alla zootecnia e all'uso di fertilizzanti azotati. Il leader della Lega, come diversi esponenti politici italiani, però, ha finora respinto questi rischi per ambiente e salute, tacciando le richieste dell'Ue di farvi fronte come una scusa per mettere a repentaglio la produzione di carne e salumi made in Italy. Un po' come il Nutriscore, tanto a caro a multinazionali come Mondelez. Ma questa è un'altra storia.  

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