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Sabato, 27 Aprile 2024
il provvedimento

Aumentano i fondi per le associazioni "pro vita": è polemica

Le associazioni, che sono schierate frontalmente contro un provvedimento che viene considerato un regalo agli antiabortisti, denunciano che il problema è chi gestisce questi fondi

Più fondi per le attività dei Pro Vita. È il nuovo provvedimento messo in campo dalla Regione Piemonte, che scatena un vespaio di polemiche. Nella giornata di ieri 14 marzo, Piazza Castello ha ufficializzato che aumenterà gli stanziamenti per il "Fondo Vita Nascente": dai 460 mila euro annui nel 2022 si arriva a un milione nel 2023.

La Regione Piemonte impone quindi una stretta sulla libera scelta e autodeterminazione delle donne in materia di natalità e procreazione. Il fondo, infatti, è pensato per "I progetti di tutela materno infantile rivolti alle donne in difficoltà economico-sociali". Tradotto: si rivolge a quelle donne che, spinte dal timore di non riuscire a occuparsi economicamente del nascituro, valutano la scelta di interrompere la gravidanza.

La Regione, quindi, mette sul piatto un ingente contributo economico per aiutare le donne a portare avanti la gravidanza. La misura regionale prevede anche dell'altro. Come si legge sul sito della Regione Piemonte, "Lo stanziamento di 1 milione si somma all'altro, sempre da 1 milione, per il cosiddetto "Birth Welfare", che permette alle imprese piemontesi di realizzare nidi e asili all'interno o consentire ai dipendenti di fruire di servizi come centri estivi, attività culturali, laboratori didattici per i propri figli".

Fin qui tutto bene, sembra. Ma le associazioni, che sono schierate frontalmente contro un provvedimento che viene considerato un regalo agli antiabortisti, denunciano che il problema è chi gestisce questi fondi. Si tratta dei tanti Cav della regione, i Centri di aiuto alla vita. Gli antiabortisti, insomma.

Le polemiche non smorzano però l'entusiasmo dell'assessore alle Politiche sociali Maurizio Marrone, che parla di un rinnovato successo a fronte di una risposta positiva al primo bando. "Il successo del primo bando - spiega l'assessore - ci ha incoraggiato a raddoppiare lo stanziamento". E poi l'attacco alle opposizioni: "Di fronte alla montagna di latte in polvere, pannolini, culle, aiuti per affitti, bollette e mutui che, grazie al fondo Vita Nascente, i Centri di aiuto alla vita stanno fornendo alle donne e coppie socialmente fragili che non vogliono rinunciare alle loro gravidanze, gli slogan ideologici dell’opposizione suonano sempre più stantii e distanti dal Paese reale". 

La battaglia tra Regione e opposizione si gioca principalmente nel campo ideologico, con la prima che usa fondi pubblici per sostenere la natalità e la seconda che chiede una maggiore presenza di medici non obiettori nelle strutture sanitarie e di riduzione delle rette degli asilo nido. 

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