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Sabato, 27 Aprile 2024
Politica Italia

L'editto campano (e la shit storm): via da Il Mattino il direttore che criticava Lega e 5 stelle

"Scelta legittima dell’editore" spiega Alessandro Barbano. Eppure, come conferma in diretta a La 7 l'ex direttore, la rinuncia ad esprimere la sua voce critica verso il nuovo governo legastellato non è avvenuta per sua scelta. E il web si scatena contro chi lo difende

L’ultimo editoriale scritto da Alessandro Barbano da direttore del Mattino si intitola "Il coraggio dei moderati". Nello stesso editoriale Barbano ha annunciato come il suo rapporto con il giornale campano si interrompe per decisione dell'editore (Caltagirone, Ndr).  Tra le sue ultime righe si legge il reale motivo dell'allontanamento, dopo 6 anni di direzione, di una voce da sempre critica verso Lega e Movimento 5 stelle.

Durante questo periodo la crisi del Paese è andata sempre più coincidendo con la crisi del suo racconto. E cioè con l’imporsi di una retorica che ha svuotato di senso le parole su cui si fonda il patto civile tra rappresentati e rappresentanti, tra cittadini e istituzioni. Con l’effetto di indebolire la delega del sapere e del potere, annullare la valenza simbolica dell’autorità, azzerare le forme della democrazia, instaurando nel discorso pubblico un analfabetismo che ci fa vedere l’Italia peggiore di quanto sia nella realtà. Così sfuma ogni differenza tra le élite e la casta, tra il compromesso e l’inciucio, tra le prerogative quirinalizie e i veti eterodiretti.

Il Gruppo Caltagirone ha comunicato la sostituzione di Barbano con il vicedirettore Federico Monga, senza motivarla in nessun modo. Nel suo primo editoriale ha parlato del nuovo governo: "Aspetteremo i provvedimenti, ne valuteremo il coraggio, la fattibilità e l'impatto concreto, guardando sempre ai principi fondamentali della Costituzione, gli unici davvero intoccabili".

Un avvicendamento del tutto inaspettato e che ha destato più di una levata di scudi in favore dell'ex direttore. 

"La ritengo una scelta legittima dell’editore, anche se non è avvenuto per mia volontà" ha spiegato Alessandro Barbano intervenendo ospite di Gaia Tortora alla trasmissione Omnibus di La 7.

Barbano spiega che la nascita del governo dopo la promessa di messa in stato d’accusa del presidente della Repubblica rivela un alto grado di dilettantismo da parte delle forze politiche che oggi reggono la maggioranza e punta il dito anche sulla polemica con l’Europa scatenata dal caso Savona: "Questo è quello che penso e nessuno riuscirà mai a impedirmi di dirlo", conclude mentre echeggia durante tutto l’intervento l’ombra di quanto accaduto nei giorni scorsi.

Come spiega La Repubblica l'ormai ex direttore Barbano si era opposto «a un ulteriore ridimensionamento del personale e a tagli del giornale, che entro l’anno si trasferirà dalla sede storica di via Chiatamone al Centro Direzionale. Non solo, Barbano avrebbe respinto la richiesta dell’editore Caltagirone di un atteggiamento politicamente più “morbido” nei confronti di Lega e Movimento 5 Stelle. Nella puntata di oggi di Omnibus Barbano ha confermato il merito della vicenda che lo ha portato a lasciare "non per sua volontà" la direzione del quotidiano.

L'editto contro Barbano e il silenzio della Rete

Enrico Mentana aveva annunciato l’intervento di Barbano a Omnibus: "Se fosse stato licenziato per il motivo contrario i social ribollirebbero di rabbia per l’odiosa decisione. L’editto campano, avrebbe detto qualcuno. Invece la nuova attenzione al potere emergente viene registrata con compiacimento. E così sarà per tutti gli “adeguamenti” ai nuovi principi, per la gioia dei tanti sanculotti del web diventati caporali”.

Gaia Tortora, conduttrice di Omnibus, ha invece scritto su Twitter di aver ricevuto insulti per aver annunciato l’intervento di Barbano.

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