Bolzano, vietato il tricolore per il centenario della Grande Guerra
Il niet del governatore Arno Komptascher: "Il 24 maggio non è una data positiva, come la fine di una guerra". A Trento sarà una celebrazione "mutilata"
La provincia autonoma di Bolzano non esporrà il tricolore per il centenario dell'entrata dell'Italia nella Grande Guerra. "L'indicazione di Roma di ricordare in questo modo l'inizio del conflitto è incomprensibile e sbagliata", ha detto il governatore Arno Komptascher. Che poi ha aggiunto: "Avremmo invece volentieri seguito un eventuale invito a mettere le bandiere a mezz'asta".
Insomma, per il governatore (un ex alpino, 44 anni, insegnante, alla guida di una coalizione sorretta anche dal Pd), il 24 maggio non c’è nulla da festeggiare. "Si celebra l’anniversario dell’inizio del primo conflitto mondiale e non un evento positivo, come potrebbe essere la fine di una guerra", ha sottolineato.
Uno schiaffo all’Italia, dunque, ma anche al governo, che aveva esplicitamente invitato gli enti pubblici, e quindi anche i Comuni, a esporre sia la bandiera italiana che quella europea.
E dopo il "nein" di Bolzano anche il Trentino non vuol essere da meno. In tutta la provincia di Trento quella del 24 maggio sarà una celebrazione "mutilata": la bandiera nazionale verrà sì esposta, in questo caso aumentando il numero, ma sarà a mezz'asta.
La giustificazione esula da presunti intenti autonomistici o separatistici, ma è semplicemente nel segno del lutto: "per noi si tratta di un ricordo doloroso - spiega il presidente Ugo Rossi - la Grande Guerra era iniziata per l'Impero austro-ungarico nel 1914, ma, con l'ingresso in guerra dell'Italia il Trentino si trovò sul confine.
"Cento anni fa - ha concluso Rossi - sul finire di maggio del 1915, la nostra provincia ha vissuto giorni di angoscia e di paura, gli abitanti posti sulla linea del fronte con l'Italia vennero allontanati come profughi e il conflitto varcò i nostri confini e toccò le nostre case".
(Da TrentoToday)
