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Domenica, 28 Aprile 2024
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Basilicata, Lacerenza smentisce le voci sul suo ritiro: cosa succede nel "campo largo"

Dopo lo strappo con Azione e i centristi, un "documento politico" diffuso da un esponente della sinistra lucana agita di nuovo le acque in casa dem. Ma fonti del partito assicurano che non ci sarà nessun ripensamento

Nel Pd lucano ci sarebbero malumori e dubbi sulla candidatura di Domenico Lacerenza alle elezioni regionali in Basilicata. A denunciarlo è Giovanni Petruzzi, già sindaco di Anzi ed esponente della sinistra lucana, che con un documento pubblicato via social - e sottoscritto, assicura, da molti sindaci e amministratori del centrosinistra in Basilicata - chiede formalmente di tornare sul nome di Angelo Chiorazzo, "o in alternativa su una candidatura effettivamente espressione del territorio". Le indiscrezioni di stampa riferiscono addirittura di un possibile passo indietro di Lacerenza, voci però subito smentite dal diretto interessato e definite da fonti del Pd nazionale "prive di fondamento". 

Come si è arrivati al nome di Lacerenza

Per capire cosa sta accadendo in Basilicata è necessario riavvolgere il nastro e fare un breve riassunto delle puntate precedenti. Per settimane Pd e 5 Stelle hanno cercato invano un'intesa sul nome del candidato governatore, con i dem che hanno puntato le loro fiches su Chiorazzo, nome di peso della sinistra lucana, mal digerito però dal M5s. Alla fine, a sorpresa, mercoledì è arrivato l'annuncio della candidatura di Lacerenza, già direttore del dipartimento di chirurgia dell'ospedale regionale San Carlo di Potenza, con una nota congiunta firmata da Pd, M5s, Alleanza Verdi Sinistra e +Europa. Azione e Italia Viva hanno invece denunciato di essere stati esclusi da qualsiasi discussione e dunque di fatto estromessi dal "campo largo".

Le presunte tensioni nel Pd lucano

A un quadro già intricato, si è aggiunta oggi la notizia di presunti dissidi nel Pd lucano. Nel documento già citato, Petruzzi definisce "quanto mai opportuno ed urgentissimo" che sia convocata la direzione regionale del Pd, "che non ha mai discusso né deliberato la candidatura a presidente di Lacerenza".

"L'oligarchica indicazione di uno stimato professionista completamente a digiuno di politica a candidato Presidente per sottostare agli incomprensibili veti del M5S - si legge -, mortifica le energie popolari che, con entusiasmo e passione, si erano aggregate attorno all'innovativo progetto politico messo in campo da Angelo Chiorazzo e svilisce il ruolo del massimo organismo di direzione politica del Pd di Basilicata, che con ben due formali pronunciamenti aveva ritenuto Chiorazzo il miglior candidato possibile e che, all'atto della formulazione della nuova proposta nominativa, non è stato consultato".

Nel Pd lucano dunque tira aria di maretta, ma in realtà non è dato sapere quanti esponenti dem abbiano sottoscritto il "documento politico" di Petruzzi. Il Pd nazionale e lo stesso Lacerenza assicurano però che il nome del candidato non cambierà. In caso contrario per il "campo largo" sarebbero dolori visto che la scadenza per la presentazione delle liste - fissata per il 23 marzo - si avvicina inesorabilmente.

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