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Domenica, 28 Aprile 2024
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Matteo Renzi e l'ipotesi elezioni nel 2022: così Italia viva rischia grosso

Se Mario Draghi sarà il prossimo Presidente della Repubblica, sarà complicato tenere assieme la strana e litigiosa maggioranza che lo sostiene. Su cosa accadrà a febbraio è nebbia fitta, però c'è chi dice di avere opinioni molto chiare in caso di elezioni, come l'ex premier: "Un'area di Centro oggi vale il 10 per cento, anche di più se arrivano i forzisti"

Non serve essere strateghi politici per rendersi conto che se Mario Draghi sarà il prossimo Presidente della Repubblica, sarà complicato tenere assieme la strana e litigiosa maggioranza che sostiene il suo governo. Su cosa accadrà a febbraio è nebbia fitta, però c'è chi dice di avere opinioni molto chiare, come Matteo Renzi.

Ci sono "quattro leader egoisti che ci vogliono portare al voto nel 2022", quando invece si dovrebbe pensare alla ricaduta degli investimenti del Pnrr, ma comunque sia Italia Viva è "pronta" e "mai starà né con la destra sovranista nè con i populisti del Movimento Cinquestelle" a differenza del Pd "che si è fatto ubriacare dal beppegrillismo". L'ex sindaco di Firenze chiude la tre giorni della Leopolda sostenendo che"si vince al centro", non il centro nostalgico per il quale Renzi confessa un principio di "orticaria", ma uno spazio nuovo, da costruire come un cantiere "macroniano".

Il centro "può essere decisivo alle elezioni, specie se saranno nel 2022". Del resto, ragiona l'ex premier, cosa è accaduto in Europa e nel mondo negli ultimi anni? Ha vinto il centro interpretato da Macron in Francia e poi in Germania, mentre in Inghilterra "dove i laburisti vincevano con Blair, ora lo prendono in giro e non vincono più nemmeno le elezioni condominiali". Certo, il tempo per organizzarsi è poco ma l'ex premier rispedisce al mittente i veleni sulla scomparsa di Italia Viva dai sondaggi. "Siamo il 2%? Ma il 98% non sa cosa si perde".

Matteo Renzi vorrebbe probabilmente evitare in tutti i modi di votare nel 2022, secondo vari osservatori. Le sue certezze sembrano azzardate. "Ne parla ora - assicura su Twitter Claudfio Velardi, ex portavoce dell'allora presidente del Consiglio Massimo D'Alema e vecchia volpe della politica - per fare venire allo scoperto i favorevoli e impallinarli, e per mettere paura ai tanti parlamentari che hanno terrore del voto anticipato".  

Secondo Renzi però "si voterà nel 2022, perché così vogliono i capi delle principali forze politiche, a cominciare da Letta che intende portare in Parlamento il suo gruppo di riferimento". In tempi così stretti, è il ragionamento dell’ex premier, "i dem resteranno a braccetto con i populisti 5S e noi non potremo che occupare uno spazio politico diverso". Renzi prova a rincuorare i suoi, specialmente i parlamentari che temono di non essere rieletti, facendo i suoi conti secondo un retroscena di Repubblica: "Un'area di Centro oggi vale il 10 per cento, anche di più se arrivano i forzisti. Io non lo so cosa faranno Carfagna e Gelini, ad esempio". Mette nel conto di rinunciare, in questo rassemblement con Calenda e centristi di ogni dove, al simbolo di Italia Viva ("Mi sembra difficile con uno sbarramento al 5 per cento") però si dice certo di poter garantire un seggio "a 20-25 parlamentari". Se i sondaggi attuali sono credibili, in caso di voto anticipato in primavera, se Italia Viva si presentasse da sola difficilmente entrerebbe in parlamento.

Non si capisce "qual è la linea politica di Renzi", dice in un'intervista al Corriere della Sera il leader di Azione Carlo Calenda: "E' andato alleato con i Cinque stelle in molti Comuni, senza contare gli accordi con il forzista Miccichè in Sicilia. Renzi sa che ci sono delle condizioni imprescindibili: in primo luogo che smetta di fare il businessman ed essere pagato da paesi stranieri, poi di farla finita con i tatticismi. Dopodiché, a parte queste battute sul palco, da lui non è mai arrivata una proposta seria di collaborazione", conclude.
 

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