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Domenica, 28 Aprile 2024
I risultati

Il (mezzo) flop dei partiti no-vax alle Comunali

Il Movimento 3V ha ottenuto un buon risultato a Trieste e Rimini, ma in generale lo scetticismo sui vaccini non ha pagato

Se non è stata una caporetto ci è mancato poco. I partiti con spiccate posizioni contro vaccini e green pass non hanno sfondato alle ultime elezioni comunali. Nelle città medio-grandi i candidati espressi dai partiti con posizioni anti-vax (o comunque scettiche) hanno generalmente ottenuto percentuali molto basse, con qualche eccezione. Va registrato in particolare il risultato ottenuto a Trieste da Ugo Rossi, candidato per il Movimento 3V, che ha raccolto il 4,46% dei consensi, e il dato di Rimini dove Matteo Angelini, anche lui candidato con la lista '3V', è riuscito ad agguantare uno scranno del consiglio. Ad Angelini sono andati il 4,10 % dei voti.

Fondato nel 2019, il Movimento 3V, ovvero Vaccini vogliamo verità, sostiene posizioni radicali e antiscientifiche tanto da elencare, sul sito ufficiale del partito, ben 16 motivi per cui non ci si dovrebbe vaccinare. Più sfumate le posizioni di Italexit di Gianuigi Paragone che ha sempre rifiutato l'etichetta di No Vax definendosi invece "Free vax" (come del resto ha fatto lo stesso Salvini). Quello di Paragone è stato comunque un flop senza appello. A Milano l'ex senatore del M5s non è andato oltre il 2,99% restando così fuori dal consiglio comunale.

Paragone: "No vax? Continuamo la battaglia contro lo strapotere delle multinazionali"

"A Milano ce l'hanno fregato, non ho dubbi" ha commentato Paragone, leader di Italexit. "Siamo al 2,99% quando siamo sempre stati sopra al 3 per tutta la notte e stranamente ci svegliamo così. E un po' difficile pensare che lo scarto minimo tra il mio nome e la mia lista sia praticamente nullo, quando doveva essere il mio nome a trainare. Secondo me qualcuno non ha voglia di farmi entrare in consiglio comunale. Vediamo se è il caso di richiedere il riconteggio delle schede". Quanto al consenso raccolto dagli anti-vax Paragone dice: "Noi continuiamo la nostra battaglia contro lo strapotere delle multinazionali rispetto agli Stati. Dentro questa predicazione c'è quello che viene definito no-vax ma anche un mondo di gente che si è vaccinata ma non accetta l'illiberalità del greenpass".

I risultati del Movimento 3V nelle città

Restando al risultato di Milano è andata anche peggio al candidato della lista '3V' Teodosio De Bonis che ha racimolato appena lo 0,45%. A Torino Ivano Francesco Verra (Italexit, Noi cittadini) ha invece raccolto lo 0,84%, mentre Paolo Alonge (3V) lo 0,52.

Al sud non è andata molto meglio al Movimento 3V. Il piatto piange a Roma dove il candidato della lista ha raccolto lo 0,64% dei voti, e anche a Napoli con lo 0,52. E ancora. A Bologna il candidato delle '3V' Andrea Tosatto si è dovuto accontentare dell’1,63, mentre a Ravenna Emanuele Panizza ha ottenuto il 2,89.

In generale la propaganda no-vax non sembra aver fatto molti proseliti, almeno alle urne. E secondo più di un commentatore lo stesso centro-destra (rappresentato nello specifico da Lega e Fdi) potrebbe aver pagato le posizioni contro il green pass e un certo scetticismo sulla campagna vaccinale. Ma questa è un'altra storia. 

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