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Venerdì, 26 Aprile 2024
Lavoro

Caos esodati, i consulenti del lavoro: "Sono almeno 370 mila"

La fondazione tira le somme sulla guerra di cifre dei "pensionandi" confermando la vastità del fenomeno

Se non sono 390 mila, di sicuro gli esodati non scendono sotto i 370 mila. A tirare le somme sulla guerra dei numeri, circa i "pensionandi" a cui il ministero del Welfare deve dare risposta, è un'indagine della Fondazione studi dei consulenti del lavoro.

"Se è vero - sottolinea il presidente Rosario De Luca - che 65 mila lavoratori sono stati salvaguardati dal decreto, ne restano almeno altri trecentomila che in virtù della normativa vigente si ritroveranno presto esodati in attesa della pensione senza aspettare le nuove regole previste dal dicastero guidato da Elsa Fornero".

Nel 2011 sono stati infatti oltre un milione e mezzo i lavoratori destinatari dei trattamenti di cassa integrazione e mobilità. Per individuare il numero degli interessati dal problema si deve applicare - spiegano i consulenti del lavoro - il tasso di uscita incentivata dal lavoro (ovvero l'anticipo del raggiungimento dei requisiti per la pensione) che nel settore industria raggiunge la percentuale del 14% di coloro che hanno beneficiato degli ammortizzatori sociali.

A questi vanno aggiunti i lavoratori, nati dopo il 1946, autorizzati alla prosecuzione volontaria e con un ultimo versamento contributivo versato in data antecedente il 6 dicembre 2011 (circa 133 mila soggetti).

Tirando le somme sono, quindi, circa 370 mila esodati sui quali è necessario intervenire.

Applicando il tasso di uscita incentivata nell'industria (14%) al totale dei beneficiari degli ammortizzatori sociali si totalizzano 238.274 unità, a cui si devono aggiungere 133.000 lavoratori autorizzati alla prosecuzione volontaria - nati dopo il 1946 - , per un totale di 371.275 unità.

"Una situazione - commenta De Luca - che non lascia margini interpretativi ma che impone interventi immediati del Governo. Sino a questo momento ci si e molto concentrati sui numeri e sull'impatto economico della vicenda "esodati". Nessuno si è però soffermato sull'aspetto umano della vicenda che riguarda centinaia di migliaia di lavoratori, di famiglie, di persone. Un numero immenso di soggetti che non hanno chiesto di vivere senza reddito e senza sussidi per diversi anni; che non l'ha chiesto ma che si trovano in una situazione di disagio per un "errore". Con la speranza che non vi sia errore anche negli altri interventi in materia di lavoro".

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