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Lunedì, 29 Aprile 2024
Si apre la crisi di Governo / Italia

Renzi incassa l'ultima fiducia, il Senato approva la Manovra 2017

Si apre la crisi di Governo: il presidente del Consiglio dopo aver ottenuto la "fiducia tecnica" al Senato riunisce la direzione del Pd poi salirà al Quirinale per rassegnare le dimissioni. Intanto Palazzo Madama approva la Manovra 2017: ecco cosa cambia per tasse e pensioni e cosa resta fuori degli impegni presi da Renzi

ROMA - Via libera alla Legge di Bilancio, il Senato ha approvato con 173 voti favorevoli e 108 no la mozione del Governo con cui il Ministro Maria Elena Boschi ha posto la Fiducia sull'approvazione della Manovra 2017, stralciando quindi tutti gli emendamenti al testo approvato dalla Camera. Un epilogo lampo chiesto dal Quirinale prima delle dimissioni del governo.

La legge di Bilancio per il 2017 resta così congelata alla versione licenziata dalla Camera e restano irrisolti alcuni nodi che erano stati lasciati in sospeso per Palazzo Madama tra cui il taglio delle slot machine, l'allargamento del bonus ristrutturazioni per i condomini anche ai redditi più bassi, norme pro Rai e il finanziamento alle tv locali e della sanità di Taranto. In sospeso è rimasta anche l'intenzione di riconoscere uno sconto fiscale anche per lavori di adeguamento dell'immobile al fotovoltaico o per la bonifica dall'amianto e la ripartizione del fondo da circa tre miliardi per gli enti locali.  Per gli statali l'accordo sugli 85 euro di aumento medio annuo è coperto finanziariamente solo per il 2017. Congelata la riforma delle Popolari.

La Manovra 2017 punto per punto: ecco come cambiano tasse e pensioni

boschi

Ora per si apre la crisi di governo vera e propria ma i tempi non saranno rapidissimi dopo la tensione che si è alzata ieri tra il presidente della Repubblica e il premier dimissionario Matteo Renzi che aveva proposto elezioni anticipate già per marzo, il 2 aprile al più tardi. Decisiva sarà nel pomeriggio la Direzione del Pd che si apre alle 17 al Nazareno dove andrà in scena la resa dei conti interna dopo l'atteso annuncio di Renzi che chiarirà ai maggiorenti del suo partito se si dimetterà anche da Segretario del Pd e come intende affrontare la crisi di Governo. 

I membri della direzione del Partito Democratico dovranno decidere cosa dire nelle consultazioni al capo dello Stato e il presidente del Consigliofarà sapere le sue intenzioni sul futuro, pubblico e privato.

Fonti del Pd sostengono come sia alle stelle la tensione con il "cerchio magico" che protegge e "malconsiglia" Matteo Renzi. All'orizzonte cominciano a profilarsi i nomi di chi potrebbe riunire il partito: da Roma si alzano le quotazioni di Nicola Zingaretti che ha fatto sapere di essere disponibile a caricarsi su di sì la segreteria del partito: uno scenario futuribile visto l'ultimo anno di mandato alla Regione Lazio e una posizione volutamente ai margini della discussione degli ultimi mesi. Ad agitare il confronto interno l'intervista a Repubblica dell'ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia, che si dice 'pronto a unire la sinistra fuori dal Pd'. Da più parti si fa strada il nome del presidente del Senato Pietro Grasso come nuovo inquilino di Palazzo Chigi per un "Governo del Presidente": Mattarella rifiuta l'idea di elezioni anticipate.

pietro grasso

COSA SUCCEDE ORA?  Con la formalizzazione delle dimissioni di Matteo Renzi che salirà al Quirinale prenderanno il via le Consultazioni che potrebbero durare fino a lunedì, con l'obiettivo di far nascere il nuovo governo appena sotto Natale. Mattarella punta a convocare le elezioni ma solo dopo avere una legge elettorale omogenea per Camera e Senato: il Parlamento sarebbe chiamato a lavorare dopo la decisione della Corte Costituzionale annunciata per il 24 gennaio, chiamata da tre tribunali - Messina, Torino e Perugia - a valutarne la legittimità dell'Italicum.  Il 19 settembre la Consulta decise di far slittare tutto a data da stabilire proprio per evitare interferenze prima del referendum. 

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