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Venerdì, 26 Aprile 2024
Politica

L'Europa comanda, l'Italia esegue: cresce così il fronte "anti Euro"

Prima era Grillo. Poi venne Silvio Berlusconi che ha vestito la nuova Forza Italia con un abito anti-europeista. E così le elezioni europee della prossima primavera assumono sempre più l'aspetto di un referendum sulla moneta unica: "sì" contro "no"

‘Piove, governo ladro’. Fino a ieri. Oggi, per carità, piove di continuo, ma la ‘colpa’ sembra essere di un altro ‘ladro’: l’Europa. C’è la crisi, è colpa dell’Europa. C’è l’austerity, è colpa dell’Euro. C’è la recessione, è colpa dell’eurozona che vieta di sforare il parametro del 3% nel suo rapporto con il Pil. E’ così per casa, banche, tasse, lavoro, Tav. A vederla bene il giochino comincia ad essere facile: quando c’è da scaricare le responsabilità ultime dei fallimenti della politica – il caso italiano è lampante – la responsabilità è della sovrastruttura continentale. Il gioco è vecchio quanto la modernità. “La paura di una minaccia esterna, massima garanzia di concordia, teneva uniti gli animi, anche se non mancavano reciproci sospetti e ostilità”. Così Tito Livio, che di politica qualcosa sapeva.

C’era già tutto allora, c’è tutto oggi. Compreso i “reciproci sospetti e ostilità”. Si, perché, sul teme la questione è bizzarra. A vederla ancora meglio di prima, infatti, il tiro al bersaglio sull’UE è oramai diventato un vero e proprio sport nazionale. Per altro trasversale. E anche qui c’è della bizzarria. La piazza a-politica e a-partica, antisindacale, il nuovo che si batte contro le vecchie liturgie storiche che ha deciso di farsi ‘altro’, picchia su banche e politiche alla Bilderberg. Renzi, il nuovo del Pd, si è messo in testa di spostare i paletti imposti da Bruxelles, “a partire dal parametro del 3% nel rapporto deficit/pil; un parametro anacronistico”. Grillo è ormai un antieuropeista di maniera. Berlusconi si è riscoperto, riscoprendo Forza Italia e riscoprendosi leader, anti Franco-Germanico. Tanti pezzi ‘anti’, che non si parlano e non ragionano tra di loro. Perché essere anti-sistema, e in questo far successo, bisogna esser ‘soli’. Unici. Per ora.

LE PEN – La vede così anche Marine Le Pen, leader del Front National francese (che suo padre, il fondatore, seppe portare in doppia cifra a colpi di xenofobia e legnate antieuro). Il problema della disoccupazione giovanile si risolve “agendo contro l’euro. Se si svaluta del 20-30 per cento, il lavoro ritorna perché l’Europa torna competitiva. Per restituirle competitività – ha dichiarato in un’intervista al Messaggero – ci sono due strade: o si agisce sulla moneta o si tagliano ancora di più i salari. Vogliamo portarli a duecento euro al mese?”. Così in Francia, così in Italia dove “stanno crescendo le forze che contestano Schengen”.

Già in Italia. Con Berlusconi che si è scagliato contro le politiche protezionistiche della Merkel e più in generale della Germania.  E tuttavia su Forza Italia Italia e Nuovo centro destra, ha affermato Le Pen, per adesso la porta è chiusa: “Per principio non abbiamo contatti con partiti che fanno parte di governi eurofederalisti. I governi che vogliono la schiavitù dei loro cittadini sono screditati”. E con Grillo? “Il problema di Grillo è che il suo partito si è ridotto alla pura protesta”.

Ecco, ora Le Pen, Grillo e Berlusconi non si metteranno mai ad un tavolo insieme. Tuttavia, non c’è da giurare che non accada, invece, tra ‘Beppe’ e ‘Silvio’. Che si odiano, con uno che chiama ‘psiconano’ l’altro, e l’altro che descrive il suo Movimento come il capannone che tiene insieme gli estremisti – comunisti – più pericolosi del circondario. Eppure sull’euro e l’Europa, tra la stroncatura totale di Grillo, e lo scetticismo del Cav, ci sono diversi punti di contatto.

E diversi voti da maneggiare con cura. Proprio per questo un asse serio, verosimile, tra Grillo e Berlusconi, non è nelle cose di questo mondo (per carità, qui non c’è neppure spazio per la fantapolitica). 

Per ora continueranno a picchiare sull’euro, sul bluff dello spread, sull’austerity della Merkel, sui mercati drogati. Berlusconi nuovo ‘destrorso’, Grillo da Mago Silvan pentito, l’illusionista che svelerà che le spade sono di gomma. Tanto da confondere. Tanto da confondersi?

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