Lusi entra in carcere: "Io, capro espiatorio"
L'ex tesoriere della Margherita, dopo il voto favorevole del Senato al suo arresto, è da ieri sera rinchiuso a Rebibbia. "Ora sono a disposizione dei magistrati ancora più di prima". Sabato l'interrogatorio di garanzia
Luigi Lusi, dopo che ieri il Senato ha detto sì alla richiesta di arresto a suo carico, parla dalla porta del carcere di Rebibbia con i cronisti de il Messaggero: "Mi sono assunto le mie responsabilità, anche se non ho detto tutto quello che volevo dire. Ci sono ancora approfondimenti da fare. E ora, data l'evidenza, sono a disposizione dei magistrati ancora più di prima".
E anche se continua a ripetere di "avere fiducia nella giustizia", denuncia: "Si è giocata una partita più ampia, una partita politica. Hanno voluto farmi arrestare? Faremo i conti anche con questo".
Lusi si sente "un capro espiatorio usato per appagare la stagione dell'antipolitica".
L'ex tesoriere della Margherita si sfoga ed esclude le dimissioni da senatore: "Aspettiamo di vedere come va a finire. Per rispondere con una battuta: io avrei scommesso otto viaggi alle Bahamas che non mi sarei ritrovato una misura d'arresto, mai l'avrei immaginato. Non intendo assolutamente dimettermi".
Luigi Lusi è detenuto da ieri sera nel carcere di Rebibbia dopo che l'aula del Senato ha autorizzato il suo arresto. L'ex tesoriere della Margherita è accusato di associazione per delinquere e appropriazione indebita di fondi del partito che amministrava.
Intanto è stato fissato a sabato pomeriggio l'interrogatorio di garanzia per il senatore.
L'atto istruttorio si terrà, a partire dalle 14, nel carcere di Regina Coeli, davanti al Gip Simonetta D'Alessandro, lo stesso giudice che il 3 maggio scorso aveva emesso l'ordinanza di custodia a cui ieri l'assemblea di Palazzo Madama ha dato il via libera.