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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Movimento 5 stelle, simbolo a rischio: Grillo in Tribunale

I 5 stelle divisi: due associazioni si contendono il simbolo. E tocca a Beppe Grillo dirimere la contesa davanti ai giudici del tribunale di Genova

Lunedì, nel primo pomeriggio, in Tribunale di Genova torna sulla contesa tra la prima associazione M5S, quella nata nel 2009, e l'associazione venuta alla luce nel dicembre 2017 a cui Grillo, proprio per sfuggire alle grane giudiziarie scoppiate con gli attivisti delusi, ha concesso nome e simbolo.

M5s, il movimento duplicato

Il nuovo simbolo messo a punto per le ultime elezioni politiche, tra l'altro ceduto da Beppe Grillo ai suoi, da una verifica effettuata, non risulta ancora registrato all'Ufficio dell'Unione europea per la proprietà intellettuale incaricato di gestire i marchi dell'Ue.

"Probabilmente - ipotizza Borré all'Adnkronos- sono in attesa di vedere come finisce la causa di Genova". Il presupposto giuridico mosso dagli attivisti della prima ora, e rigettato da una prima sentenza del marzo scorso, è che Grillo, avallando la costituzione della terza associazione M5S, sia in 'conflitto di interesse' nel difendere i diritti dei primi associati.

Gli associati dal 2009, assistiti dall'avvocato Borrè, mirano dunque a disporre del simbolo, del dominio internet e delle liste di iscrizione al M5S, sostenendo che dovrebbero essere ancora dell'associazione originaria, i cui diritti sarebbero poi stati indebitamente scavalcati con le novità associative intervenute prima nel 2012 e poi nel 2017.

"Sono convinto - dice Borré - che il diritto sia dalla nostra parte e che il reclamo meriti accoglimento".

Il simbolo del Movimento 5 stelle

In un passaggio della memoria ad adiuvandum - visionata dall'Adnkronos e depositata questa mattina dall'avvocato Alessandro Gazzolo, il legale che, insieme a Borré, porta avanti la battaglia dei pionieri grillini - è scritto nero su bianco come "il nome, e il diritto in esso innervato", siano "indisponibili e protetti, oltre che dall'art. 7 del codice civile, dall'art. 2 della Costituzione, che li definisce inviolabili", e dunque "deve comunque considerarsi radicalmente nulla qualsiasi pattuizione, anche statutaria, che attribuisca a terzi il diritto di utilizzo del nome di una persona, principio questo pacificamente applicabile anche in capo alle associazioni non riconosciute".

Quanto al simbolo dell'associazione, "rientra nell'alveo dei diritti della personalità e dell'identità dell'associazione - si legge sempre nella memoria - che, al pari del diritto al nome, devono ritenersi assoluti, inviolabili e indisponibili, rendendo nulla qualsiasi pattuizione che attribuisca a terzi la 'proprietà' del simbolo" stesso.

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