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Lunedì, 29 Aprile 2024
Facciamo chiarezza

Madri detenute: lo scontro tra destra e Pd e cosa c'entrano le borseggiatrici

Gli emendamenti approvati in commissione Giustizia prevedono il carcere in caso di recidiva e cancellano il rinvio della pena per le donne incinte o con figli di meno di un anno. Il Pd ritira la sua proposta di legge e attacca la maggioranza: "Vogliono più bambini in carcere, una vergogna"

Il Pd ha ritirato la propria proposta di legge sulle detenute con figli piccoli dopo che secondo gli stessi dem gli emendamenti presentati dalla maggioranza ne hanno stravolto il testo. Il tema è molto delicato e oggetto in queste ore di un aspro scontro tra governo e opposizione. Di cosa parliamo, perché governo e opposizione stanno litigando e cosa c'entrano in tutto questo le borseggiatrici? Proviamo a capirlo brevemente. 

Quali sono le modifiche che vogliono introdurre Lega e Fdi

Lo scontro si sta consumando in particolare sull'articolo 146 del codice penale che oggi prevede l'obbligo di rinvio per le pene detentive disposte nei confronti di donne incinte o con un bambino con meno di un anno. Gli emendamenti presentati dal centrodestra e approvati in commissione Giustizia cambiano le carte in tavola. Con le modifiche viene infatti cancellato il rinvio automatico della pena "se sussiste un concreto pericolo di commissione di ulteriori delitti". 

La destra vorrebbe introdurre una stretta anche sulla custodia cautelare, ovvero la misura coercitiva che può essere disposta prima della sentenza se c'è pericolo di fuga, di reiterazione del reato o di inquinamento delle prove. L'articolo 275 del codice penale stabilisce al comma 4 che per le donne incinte o con figli di meno di sei anni, "non può essere disposta né mantenuta la custodia cautelare in carcere, salvo che sussistano esigenze cautelari di eccezionale rilevanza". Le modifiche al testo, volute soprattutto dalla Lega ma anche da Fratelli d'Italia, prevedono invece la possibilità di applicare la custodia cautelare in carcere se c'è la recidiva del reato e in presenza di delinquenti abituali. 

Ostellari (Lega): "La gravidanza non sarà più una scusa"

Secondo la destra gli emendamenti serviranno a mettere un freno ai borseggi, dal momento che il differimento della pena per le donne incinte e le neomamme verrebbe spesso sfruttato per commettere crimini impunemente. "Finalmente si cambia e la gravidanza non sarà una scusa: chi commette reati verrà sanzionato, pur nel rispetto dei diritti di tutti, nascituro compreso" ha commentato in una nota il sottosegretario alla Giustizia leghista Andrea Ostellari, aggiungendo che "le borseggiatrici in stato di gravidanza non resteranno impunite e, secondo la valutazione del magistrato, sconteranno la pena presso una casa famiglia o in un apposito carcere per detenute madri". 

I dem: "Vogliono più bambini in carcere, una vergogna"

Di tutt'altro avviso l'opposizione, Pd in testa. "Abbiamo deciso di ritirare la nostra proposta di legge sulle detenute madri dalla commissione Giustizia della Camera" spiegano i membri Pd della commissione Giustizia alla Camera. "Eravamo a un passo dall'introdurre nel nostro sistema una legge di civiltà per fare in modo di non vedere mai più bambine e bambini dietro le sbarre. Con la forzatura della destra di oggi il testo è stato stravolto e purtroppo con queste norme l'obiettivo della nostra proposta è stato cancellato". 

"Se vogliono norme per più bambine e bambini in carcere si facciano da soli la legge" dicono ancora i dem. "La destra ancora una volta mostra la sua totale insensibilità, una vergogna".

Qual era la proposta di legge del Pd 

In effetti la proposta di legge del Pd, già presentata nella scorsa legislatura, era molto diversa e si basava sul principio secondo cui un bambino innocente non dovrebbe mai varcare le porte di un penitenziario per colpe dei genitori. Per questo, tra le altre cose, si proponeva di escludere sempre la custodia cautelare in carcere delle donne incinte o delle madri di bambini con meno di sei anni. Anche qualora ci fossero esigenze eccezionali, si legge nel testo, la custodia cautelare deve essere infatti disposta presso un Icam (Istituto a custodia attenuata per detenute madri). 

Quanto al differimento della pena, nella proposta di legge del Pd, veniva previsto "un più ampio ricorso a tale beneficio, che viene esteso anche al padre di un bambino che abbia meno di un anno (quando la madre sia deceduta o comunque impossibilitata a dare assistenza ai figli) e alla madre (o al padre) di un figlio con disabilità grave che abbia meno di 3 anni". 

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