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Venerdì, 26 Aprile 2024
Politica / Milano

"Occupiamo piazza Affari". Domani a Milano la protesta della sinistra

Indetta dal comitato No Debito, la manifestazione partirà alle 14 dalla Bocconi per raggiungere la Borsa. Cremaschi (Fiom-Cgil): "Monti non è la soluzione ma parte del problema"

"Sarà la prima, vera manifestazione contro Monti e il suo governo di professori". Così Giorgio Cremaschi, presidente del comitato centrale Fiom-Cgil, ha presentato il corteo indetto dal comitato No Debito che domani (ore 14 da piazzale Medaglie d'oro)  sfilerà a Milano fino a piazza Affari. Eccolo l'obiettivo dichiarato della sinistra extraparlamentare (esclusa Sel) e dei sindacati che si definiscono "non concertativi", quelli di base. La borsa.

No Debito alla prova di piazza - Dopo un lungo percorso di assemblee e presidi, il comitato No Debito è pronto alla prima prova di piazza. "Monti non è la soluzione del problema ma è una parte del problema stesso" spiega Cremaschi nella veste di portavoce del comitato No Debito. Simbolico il luogo scelto per la conferenza stampa di presentazione della manifestazione: il piazzale antistante l'Università Bocconi". 

"Apriamo le ostilità contro il governo dei professori" - Con questa manifestazione la sinistra dichiarerà aperte le ostilità al governo Monti: "Da qui partirà, diretta a piazza Affari, l'opposizione sociale e politica contro il programma di 'aggiustamento strutturale' dell'economia voluto dal Fondo monetario internazionale e dall'Unione europea. 

In piazza i lavoratori Usb - “Stiamo attivamente organizzando la partecipazione da tutta Italia – dichiara Emidia Papi, dell’Esecutivo nazionale dell'Unione sindacale di base – e chiamiamo tutte le lavoratrici e i lavoratori, i precari, i disoccupati, i cassaintegrati, i pensionati, gli esodati, i migranti, a scendere in piazza contro la precarietà e per cancellare le leggi Treu e 30; contro l’attacco europeo al diritto di sciopero, contro i licenziamenti e per estendere a tutti e a tutte reddito e tutele; per rispondere col conflitto all’arroganza del governo Monti e delle istituzioni europee, conflitto che si sta allargando a macchia d’olio in moltissimi paesi, a partire da Spagna, Portogallo e Grecia”.

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