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Domenica, 28 Aprile 2024
Legge di stabilità

Pensioni, part time, Tasi e canone Rai in bolletta: tutte le novità della nuova manovra

La manovra arriva in Consiglio dei ministri e vale tra i 25 e i 28 miliardi di euro. Sulle pensioni spunta l'ipotesi del part-time a partire dai 63 anni. Via le tasse sulla prima casa e si discute ancora del canone Rai collegato con la bolletta dell'Enel

Bisognerà aspettare il prossimo anno per un intervento vero e proprio di uscita anticipata dal lavoro con penalizzazione, ma un primo assaggio della flessibilità futura arriva già nella legge di Stabilità. 

PART TIME E PENSIONI - Secondo quanto si apprende nella manovra dovrebbe entrare il part-time per chi è vicino alla pensione. Ma l'ipotesi è ancora al vaglio dei tecnici. I lavoratori che dal 2016 al 2018 maturano i requisiti per la pensione potranno scegliere il part-time al 60-40%. I contributi verranno versati dal datore di lavoro in busta paga mentre per i contributi figurativi ci pensa lo Stato. Il lavoratore non vedrà quindi intaccata la sua pensione. Sul capitolo pensioni dovrebbe essere ormai assodata l'ultima salvaguardia per una platea residua di esodati, la cosiddetta 'opzione donna' e le risorse a copertura dell'effetto trascinamento delle indicizzazioni sugli assegni medio alti. Per prorogare 'opzione donna' e introdurre il part-time per gli over 63 la dote necessaria potrebbe raggiungere i 2,5 miliardi di euro.

VIA LE TASSE SULLA PRIMA CASA - Le linee guida dei disegni di legge di stabilita e del bilancio dello Stato, che saranno approvati domani nel Consiglio dei ministri, sono state illustrate al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dal ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan. Il perno centrale resta comunque la cancellazione delle tasse sulla prima casa, su cui il governo sta puntando per ridurre il carico fiscale sulle famiglie e rilanciare il settore dell'edilizia. Dovrebbe saltare, invece, l'unificazione di Imu e Tasi su seconde e terze case. Stessa sorte dovrebbe toccare anche alla 'local tax', il progetto si lavora dallo scorso anno e che avrebbe dovuto riunire tutti i micro tributi locali. Complessivamente il pacchetto fiscale dovrebbe valere circa 7 miliardi che potrebbe salire a 10 con il taglio dell'Ires anticipato se verrà confermato e se l'effetto finanziario verrà spostato al 2017 giocando sugli acconti. L'operazione sul fisco prevede la cancellazione di di Imu-Tasi sulla prima casa, lo stop all'Imu agricola e alla tassa sugli imbullonati (misure che valgono 5,3 miliardi) e interventi in favore delle imprese da 1,8 miliardi. In particolare per le imprese arrivano i superammortamenti sugli acquisti dei macchinari.

SOSTEGNO AL MADE IN ITALY - Sempre per le aziende dovrebbe arrivare il rafforzamento del credito d'imposta per chi investe in ricerca e l'ampliamento del piano a sostegno del Made in Italy, da affiancare al ritorno della detassazione del salario di produttività e alle politiche per il welfare aziendale. Sempre sul fronte lavoro verrà prorogata anche nel 2016 la decontribuzione per le nuove assunzioni con contratti a tempo indeterminato ma con un bonus inferiore rispetto agli 8.060 pevisti nel 2015. Il bonus dovrebbe essere dimezzato quindi di circa 4.000 euro e durare 2 anni invece di 3. In sostanza, chi assume entro il 2015 beneficia di una riduzione dei contributi fino a 8.060 euro per tre anni, dall'anno prossimo il taglio sarà al massimo di 4.000 euro e si esaurirà nel 2017.

CANONE RAI - Novità anche sul canone Rai in bolletta. Il governo è fortemente orientato a inserirlo sin da subito in manovra ma restano ancora nodi da sciogliere per cui non sono esclusi cambiamenti dell'ultima ora o limature durante l'iter parlamentare. Spunta l'ipotesi di suddividere l'ammontare del canone, pari a 100 euro, in più rate da associare alle bollette della luce che vengono emesse ogni due mesi. La soluzione potrebbe essere gradita ai consumatori che vedrebbero alleggerirsi il carico e per lo Stato sarebbe più facile riscuotere la tassa perchè diventerebbe più complicato non pagarla. Inoltre, dopo anni in cui si è assistito ad una progressiva riduzione del tetto massimo per i pagamenti in contante ora si inverte la rotta e si prevede una revisione a rialzo della soglia. Il limite per l'utilizzo del denaro cash salirà da 1.000 a 3.000 euro allineando l'Italia al resto dei paesi europei. Superata questa soglia sarà necessario ricorrere ai pagamenti elettronici o bancari. A premere per l'intervento soprattuto l'Ncd di Angelino Alfano. Tuttavia l'annuncio ha suscitato molte polemiche.

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