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Sabato, 27 Aprile 2024
"Carta canta"

Nella manovra c'è anche il ponte sullo Stretto, Salvini: "Le coperture ci sono, cantiere al via nel 2024"

L'annuncio del vicepremier e ministro delle Infrastrutture durante la conferenza stampa sulla legge di Bilancio: "I fondi ci sono. Parliamo di un cantiere che voglio aprire entro la prossima estate". La Regione Sicilia ha stanziato il primo miliardo di euro

La costruzione del ponte sullo Stretto di Messina potrebbero iniziare già la prossima estate. Fa sul serio Matteo Salvini, vicepremier e ministro delle Infrastrutture, che durante la conferenza stampa dopo l'approvazione della legge di Bilancio, ha confermato l'intenzione di avviare i lavori il prima possibile: "Dopo settimane di chiacchiere a vuoto e di ragionamenti di vari analisti, posso dire che c'è la copertura per il collegamento stabile dalla Sicilia, all'Italia e all'Europa. Carta canta. Stamattina la giunta regionale siciliana ha stanziato il primo miliardo di euro. Stiamo parlando di un cantiere che ho tutta l'intenzione di aprire nell'estate del 2024, che si va a sommare a decine di cantiere da nord a sud che stiamo recuperando". 

Anche il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti è intervenuto sul tema, parlando delle spese da sostenere: "L'investimento sarà di 12 miliardi con un orizzonte pluriennale e con quote a salire". Un miliardo, come annunciato da Salvini, arriverà dalla Regione Sicilia, con il governatore Renato Schifani che ha dato "piena disponibilità  a investire oltre un miliardo di euro per cofinanziare la costruzione del ponte sullo Stretto di Messina".

L'investimento della Regione Sicilia

L'investimento consentirà alla Sicilia di compartecipare, con una quota del 10%, alla costruzione dell'infrastruttura che collegherà l'Isola alla Calabria. Il costo complessivo dell'opera è stimato in circa 12 miliardi di euro. La Regione, nel dettaglio, contribuirà con un miliardo di euro provenienti da risorse della nuova programmazione del Fondo sviluppo e coesione (Fsc) 2021-2027, e con ulteriori 200 milioni frutto di economie relative a risorse nazionali per il ciclo 2014-2020 non ancora spese.

"Con questo provvedimento di apprezzamento della giunta - afferma il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani - abbiamo posto le basi per imprimere un'accelerazione determinante alla costruzione di quella che sarà un'infrastruttura strategica per il futuro della Sicilia. Se dopo più di 50 anni il Ponte sullo Stretto si avvia a diventare realtà dobbiamo ringraziare, in particolare, il ministro alle Infrastrutture Matteo Salvini, sempre attento alle esigenze del Mezzogiorno e della Sicilia in particolare. Con questo cofinanziamento inviamo un segnale chiaro a tutta l'Italia per dire che il Ponte è una priorità nazionale e che la nostra regione è pronta a fare la propria parte".

"La Sicilia si farà trovare pronta a questo appuntamento con la storia - aggiunge l'assessore regionale alle Infrastrutture e mobilità Alessandro Aricò - Prepareremo le migliori condizioni strutturali che consentano di sfruttare al massimo le potenzialità offerte dalla costruzione del Ponte sullo Stretto. Sarà necessario organizzare una rete ferroviaria e stradale al passo con i tempi, creando un'interconnessione tra gli aeroporti, i porti e gli interporti e prestando particolare attenzione alla viabilità interna. Noi siamo pronti".

Le critiche di Cateno De Luca

La notizia non è stata ben accolta da tutti, come testimoniano le parole di Cateno De Luca, leader di Sud chiama Nord: "Salvini dice che il Ponte verrà finanziato nella manovra. Se fosse vero, dunque, nella legge di bilancio che oggi verrà presentata e approvata in CdM, dovrebbero esserci 15 miliardi per il Ponte. Se così fosse allora dovremmo dare ragione a Salvini, ma allo stesso tempo saremmo davanti a una manovra che di fatto finanzierà solo il Ponte, dimenticandoci dunque tutte le altre promesse fatte dal governo: niente flat tax al 20% per tutti, nessuna pensione minima a 1000 euro, zero aiuti alle famiglie per combattere il caro vita. La verità invece è la seguente: nella manovra del governo Meloni, non solo non ci saranno i 15 miliardi per il Ponte, ma non ci sarà traccia nemmeno di tutte le misure promesse in campagna elettorale".

"Sapete invece Salvini dove andrà a prendere i soldi per il Ponte? - prosegue Cateno De Luca - Dal Fondo Sviluppo e Coesione, che per la programmazione 2021-2027 ammonta a 70miliardi di euro. Si prepara a togliere il 20% delle risorse dal fondo che sarebbero destinate a tutte le regioni d’Italia per fare investimenti. Mi domando: il presidente della conferenza Stato-Regioni, Massimiliano Fedriga per quanto tempo ha intenzione ancora di rimanere in silenzio? Ok che Salvini è il capo del suo partito, ma Fedriga ricopre un ruolo istituzionale e non fa gli interessi della Lega, piuttosto è chiamato a fare gli interessi delle Regioni. Fedriga convochi la conferenza Stato-Regioni subito e faccia approvare che Salvini per finanziare il Ponte userà le risorse del fondo".

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