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Domenica, 28 Aprile 2024
Il caso

"Metadone di Stato". Meloni al vetriolo, bagarre sul reddito di cittadinanza

Polemiche dopo le parole della leader di Fdi. Il ministro del Lavoro Andrea Orlando: "Non sa cos’è la povertà". Conte apre a possibili modifiche

"Non sono d'accordo con Giuseppe Conte che il reddito di cittadinanza sia una buona misura, non lo è: è metadone di Stato, non penso affatto sia una misura di sviluppo. Non è mantenendo le persone nella situazione di difficoltà che si migliora la loro condizione ma è creando attorno a loro le condizioni per uscirne". Hanno scatenato un vespaio le parole pronunciate dalla leader di Fdi Giorgia Meloni, intervenuta al Festival Ambrosetti a Cernobbio. 

Rispondendo all'ex premier Giuseppe Conte, che aveva definito il reddito "una misura di necessità, non solo di civiltà", Meloni ci è andata giù pesante. Il sussidio approvato da M5s e Lega ai tempi del Conte I, ha spiegato, "è figlio di  una politica che per fare cassa sul consenso colpisce chi vuole lavorare per pagare chi non vuole farlo". E ancora: il principio che sta dietro al reddito di cittadinanza è "esattamente lo stesso principio del mantenimento a metadone di un tossicodipendente. Cioè 'ti mantengo nella tua condizione. Non voglio migliorarla, la voglio mantenere'. E io non penso che questo sia un provvedimento di sviluppo". 

Parole a cui, tra gli altri, ha replicato duramente il ministro del Lavoro Andrea Orlando. "Chi usa queste metafore probabilmente non si rende conto di che cosa è la povertà". "Io credo che ci siano delle modifiche da fare - ha aggiunto Orlando, intervenuto anche lui al forum di Cernobbio - ma credo che sarebbe un passo indietro per il nostro Paese se tornasse ad essere tra i pochi paesi che non ha uno strumento di contrasto alla povertà". 

Conte apre a modifiche sul rdc. "Meloni? Ha usato un'espressione volgare"

E del reddito di cittadinanza, sempre al forum Ambrosetti, aveva parlato per primo il leader M5s Giuseppe Conte, ribadendo che non si può  "tornare indietro, dopo di che discutiamo pure di modifiche che valgano a migliorarne ancor di più l'efficacia". Il reddito di cittadinanza metadone di Stato? "Ovviamente immagino che la Meloni non volesse offendere - ha poi replicato l'ex premier parlando alla Festa del Fatto quotidiano -, non sono così semplicistico e strumentale, ma è un'espressione volgare, forte, mentre bisogna lavorare per l'inclusione". 

A favore del rdc, ma aperto ad eventuali correttivi, è anche il segretario del Pd, Enrico Letta. Sul reddito di cittadinanza "la nostra posizione è quella del presidente Draghi: siamo a favore che si modifichi o si migliori. Si parta dalle cose che non hanno funzionato e si mantenga però un intervento a favore della povertà che esiste nel nostro Paese". "Il reddito di cittadinanza è stato spesso pensato come un intervento a favore dell'occupazione, ma è un intervento di contrasto alla povertà" ha chiarito Letta a margine del forum Ambrosetti. "Sul tema della disoccupazione bisogna riformare l'apprendistato e detassare le nuove assunzioni, questi sono gli strumenti che servono". 

Salvini e Renzi uniti per abolire il reddito di cittadinanza

Salvini ha invece ribadito il suo sì all'abolizione tour court della misura. "Oggi riconfermerò il fatto che ho l'onore di mettere la mia prima firma su una proposta di legge finanziaria per eliminare il reddito di cittadinanza, sono 8 miliardi di euro mal spesi che devo tornare nel settore produttivo per creare lavoro vero e non assistenza". Insieme al centrodestra, tra i partiti che vorrebbero eliminare la misura c'è anche Italia Viva. "L'assegno in parte va a povera gente davvero" ha spiegato ieri Matteo Renzi. "Ma è una misura che incrocia anche un pezzo di criminalità, manovalanza che ha incassi illegali, a cui somma il reddito di cittadinanza".

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