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Sabato, 27 Aprile 2024
Lo scontro

Il ministro Sangiuliano sta usando l'Antitrust per liberarsi di Sgarbi

L’autorità garante della concorrenza ha avviato un'istruttoria nei confronti del sottosegretario alla Cultura dopo la segnalazione del ministro

"Il ministro Sangiuliano? Non l'ho sentito e non intendo sentirlo. Per il resto attendo sereno il giudizio dell’Antitrust". Taglia corto il sottosegretario Vittorio Sgarbi, commentando l'avvio dell’istruttoria da parte dell'autorità garante della concorrenza e del mercato, partita a seguito di una segnalazione trasmessale dal Ministro della Cultura, per possibili condotte illecite in violazione di quanto previsto dalla legge n. 215/2004, una norma che vieta, ai membri del governo, di svolgere attività professionali o di lavoro autonomo in materie connesse con la loro carica.

Le smentite reciproche

Nei giorni scorsi, la vicenda aveva scosso la maggioranza, con il sottosegretario che era arrivato al punto di bollare per "falsa" un’intervista rilasciata dal ministro, raccontando di una telefonata distensiva tra i due; telefonata a sua volta smentita dallo stesso Sangiuliano. Quello che invece sembra confermato dagli eventi, è che i due sono decisamente arrivati ai ferri corti e la segnalazione all’Antitrust lo confermerebbe: sembra che Sangiuliano voglia sbarazzarsi del vulcanico critico d’arte votato alla politica e che per farlo voglia utilizzare un provvedimento sanzionatorio del garante.

Sgarbi: "Sono tranquillo"

Il diretto interessato però non ha alcuna intenzione di cedere il passo, esclude categoricamente l’ipotesi di dimissioni e ostenta serenità. "L’Antitrust - spiega - è il mio Cda: tutti i diritti teatrali sono garantiti all'interno del diritto d'autore, perché qualunque spettacolo che ho fatto è legato a quello che ho scritto. Sono assolutamente tranquillo".

Le prossime tappe

Il procedimento dovrà concludersi entro il 15 febbraio 2024. In base alle "Norme in materia di risoluzione dei conflitti di interessi", l'Autorità garante della concorrenza e del mercato esaminerà, controllerà e verificherà "gli effetti dell'azione del titolare di cariche di governo con riguardo alla eventuale incidenza specifica e preferenziale sul suo personale patrimonio, del coniuge o dei parenti entro il secondo grado, ovvero delle imprese o società da essi controllate". Dalle prime evidenze, si legge nel provvedimento, "emergono elementi dai quali si evince che le attività sopra richiamate siano state effettivamente prestate" e "che le attività oggetto di segnalazione, se confermate, appaiono connesse con la carica di governo, nonché svolte in maniera né marginale, né occasionale. L'Agcm ritiene "pertanto sussistenti le condizioni di proponibilità e ammissibilità della questione".

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