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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Renzi: "Dieci miliardi per sbloccare l'Italia". Cinque Stelle all'attacco: "Un regalo ai soliti amici"

Il premier lancia un vertice straordinario dei 28 paesi che fanno parte dell'Unione: "La stagnazione dell'Europa si affronta con una strategia forte". Sulle "grandi opere" è scontro. Renzi esulta: "Subito la Napoli-Bari e la Palermo-Messina". Cinque Stelle critici: "Un regalo ai soliti amici della politica"

Sicuramente l'Italia "ha le sue cose da fare e le sta facendo", come confermato anche ieri sera con il varo della riforma della giustizia e l'ok allo Sblocca Italia, ma "la stagnazione dell'Europa si affronta con una strategia forte" di tutti i Paesi. Per questo Matteo Renzi lancia un vertice straordinario dei 28: appuntamento il 6 ottobre, in Italia, per discutere proprio della crescita. Una proposta di cui si parlerà domani al Consiglio Ue, ma di cui già oggi il premier, in qualità di presidente di turno dell'Unione, ha discusso con Hermann Van Rompuy e ha registrato il sostegno della Francia.

Il punto fermo è che "l'Italia conferma tutti i propri impegni, come detto da Padoan, in primo luogo il 3%", perchè "ci siamo salvati da soli, non ci ha salvati l'Europa" e dunque "non chiediamo niente" a Bruxelles. Ma al tempo stesso, ribadisce Renzi, serve una strategia complessiva, tenendo presente che il Patto europeo "si chiama di stabilità e crescita: non mettiamo a rischio la stabilità, ma guardiamo anche alla crescita".

Una richiesta per Renzi resa più forte dall'esito del Cdm di ieri, che - assicurano da palazzo Chigi - è filato liscio e senza scontri: "Nessun contrasto con i ministri", giura anche il premier. Per il quale "le riforme strutturali sono quelle costituzionali, sicuramente", ma altrettanto importanti sono quella della giustizia (varata oggi), quella della scuola (appuntamento a mercoledì prossimo) e le varie norme dello Sblocca Italia per rendere più facili gli investimenti e la realizzazione di opere pubbliche. Insomma, nonostante i dati negativi del Pil e quelli sull'occupazione e "nonostante le difficoltà e le tensioni in Europa", il premier si dice "certo" che l'Italia "è in condizioni di uscire dalla crisi". L'importante è precedere "passo dopo passo", come recita il nuovo logo che il premier invita a "registrare": "Lo presenteremo lunedì in conferenza stampa quando racconteremo il percorso dei 1000 giorni". Perchè "non basta una legge per cambiare il Paese" ma "servono le persone e un lavoro puntuale. Passo dopo passo sarà il claim di tutti i mille giorni e il riferimento che troverete da lunedì sul sito dedicato".

Nel merito dei provvedimenti, Renzi rivendica una vera e propria "rivoluzione" per la giustizia, a partire dal decreto per il "dimezzamento" entro i mille giorni dell'arretrato della giustizia civile. Ci sono poi le nuove norme sul falso in bilancio e sulla prescrizione, le norme sulle responsabilità civile dei magistrati secondo il principio di "chi sbaglia paga" che "vale anche per i giudici", fino alla delega sulle intercettazioni ispirata dal principio che "è consentita l'intercettazione al magistrato, ma ciò che non riguarda l'oggetto del reato deve esssere pubblicato con grande attenzione. Non immaginiamo sanzioni penali. Non vogliamo mettere il bavaglio, ma non si deve ledere la privacy delle persone".

GRANDI OPERE - Quanto allo Sblocca Italia, il dato più significativo sono i "10 miliardi che nei prossimi 12 mesi saranno destinati a sbloccare le opere". Ad esempio la Napoli-Bari e la Palermo-Messina partiranno nel 2015, con due anni d'anticipo. E poi il sostegno all'edilizia, con "l'impegno" a confermare ecobonus e altri incentivi, lo sblocco del gasdotto Tap ("Il 20 sarò a Baku" per il via libera), la legge delega per "semplificare" il codice degli appalti tornando alle norme europee senza gli appesantimenti tutti italiani.

Renzi in visita al cantiere Expo2015 | Foto MilanoToday

COSA CAMBIA -  Semplificazione burocratica; cantierabilità delle opere; aumento degli investimenti privati in infrastrutture autostradali; semplificazione edilizia. Sono questi i quattro criteri a cui si ispira il decreto Sblocca Italia per quanto riguarda le opere infrastrutturali. Sul fronte della semplificazione - spiega il Ministero dei Trasporti e delle infrastrutture - si adottano norme che sbloccano opere già finanziate in modo che i cantieri possano partire con largo anticipo rispetto alle previsioni. È il caso della AV/AC Napoli-Bari (valore 6 miliardi e 700 milioni) che aprirà i cantieri nel novembre 2015 invece che nel gennaio 2018 e del collegamento ferroviario Palermo-Catania-Messina (valore 5 miliardi e 200 milioni, apertura cantieri dicembre 2015). Con lo stesso criterio vengono sbloccati gli interventi sugli aeroporti (Malpensa, Venezia, Genova, Firenze, Fiumicino, Salerno per un valore complessivo di 4 miliardi e 600 milioni) e gli investimenti previsti nel contratto di programma con Rfi per la manutenzione straordinaria degli impianti (220 milioni).

PADOAN -  Lo 'sblocca-Italia' non avrà nessun impatto sulla finanza pubblica. Lo ha chiarito il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, nel corso di una conferenza stampa a palazzo Chigi. "L'impatto netto sulla finanza pubblica è zero, no nel senso che non ci sono risorse, ci sono le risorse per gli investimenti ma non stiamo peggiorando la finanza pubblica, l'impatto è zero", ha spiegato Padoan.

CINQUE STELLE - "Coerentemente, bisogna dargliene atto, il governo continua a puntare sulle grandi opere: quelle nelle quali si concentrano i grandi affari e appalti che sorridono agli amici della politica, dove avvengono speculazioni, si annida la corruzione e scoppiano gli scandali". Lo afferma in una nota il Gruppo del Movimento 5 Stelle alla Camera.

"Questi 3,8 miliardi sbloccati per grandi cantieri, alcuni dei quali sono destinati a realizzare opere inutili (o utili solo ad alcuni) e dall'impatto ambientale e paesistico nocivo, sarebbero stati enormemente più utili se fossero stati utilizzati per altri scopi. L'Italia ha un bisogno enorme non di grandi opere, quanto piuttosto di una rete capillare di quelle di piccole e medie dimensioni, per fermare il dissesto idrogeologico, per l'ammodernamento e l'efficientamento delle infrastrutture, la messa in sicurezza e la manutenzione del sistema stradale, i raddoppi ferroviari, una rete su ferro efficiente che vada oltre la 'metropolitana d'Italià e consenta la riduzione del trasporto su gomma e vada incontro ai bisogni dei pendolari. Niente di tutto questo. Gli affari di casa propria e quelli dei propri amici vanno tutelati al di sopra di ogni cosa. A pagare il prezzo di questo Paese cucito su misura per le esigenze dei pochi - concludono i deputati M5S - è la stragrande maggioranza degli italianì'.

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