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Sabato, 27 Aprile 2024
la bufera politica

Lo scontro durissimo tra il sindaco di Bari e il governatore della regione Puglia

È bufera sulle parole di Emiliano. Decaro: "Non sono mai stato da nessuna sorella di boss"

Dopo le parole di Emiliano sul sindaco di Bari Antonio Decaro, il vicesegretario della Lega, Andrea Crippa, avverte: "Il Comune va sciolto, il Viminale proceda quanto prima. Dopo l'autodenuncia di Emiliano è impossibile continuare ad avere in carica un presidente di Regione e un sindaco che si affidano alla sorella di un boss". È bufera politica sulle parole del presidente della Regione Puglia che ha riferito di avere accompagnato l'allora assessore Antonio Decaro dalla sorella di un boss.

La difesa di Decaro: "Emiliano non ricorda"

"Per quanto attiene a quell'episodio in particolare, di quasi venti anni fa, Emiliano non ricorda bene. È certamente vero che lui mi diede tutto il suo sostegno, davanti alle proteste di buona parte del quartiere, quando iniziammo a chiudere Bari Vecchia alle auto, ma non sono mai andato in nessuna casa di nessuna sorella", ha replicato il sindaco del capoluogo pugliese, ricostruisce il contesto in cui si svolse la vicenda che risale a quando Emiliano era sindaco di Bari e lui era assessore al Traffico. 

Parlando dal palco della manifestazione "Giù le mani da Bari" del 24 marzo, Emiliano aveva raccontato di avere accompagnato l'allora assessore Decaro dalla sorella di un boss del quartiere. "Dopo qualche diverbio con alcuni residenti, un giorno, mentre entravamo nella Cattedrale, incontrammo alcuni ragazzi in piazza, anche loro parecchio ''scettici'' sulle nuove regole, che cominciarono a inveire contro di me. Michele disse loro di lasciarmi  in pace perché dovevo lavorare per i bambini del quartiere. La signora in questione invece, come raccontarono le cronache dell'epoca, la incontrai per strada, molto tempo dopo la chiusura al traffico, e ci litigai perché non si rassegnava all'installazione delle fioriere che impedivano il transito delle auto''.

Decaro ricorda il ''contesto'' di quegli anni. ''Su queste cose bisogna essere assolutamente precisi. Innanzitutto è bene ricordare il contesto. C'era un magistrato antimafia appena eletto sindaco in un quartiere, come quello di Bari Vecchia, abituato da sempre al parcheggio selvaggio nella totale illegalità. Immaginatevi quali potessero essere le reazioni davanti a un giovane assessore che si permetteva di entrare nel quartiere per rivoluzionare completamente le consuetudini, a partire dalla mobilità, pedonalizzando buona parte delle strade e installando le telecamere sui varchi di accesso''.

La risposta di Emiliano

Dopo le polemiche sollevate dalle parole pronunciate nel corso della manifestazione a Bari, è arrivata la nota del governatore della Puglia. "Leggo agenzie - ha affermato Emiliano - nelle quali si fraintende una frase che ventimila persone presenti in piazza hanno perfettamente compreso. Ho raccontato un fatto realmente avvenuto quando chiudemmo al traffico Bari Vecchia. E di fronte a un episodio nel quale avevano invitato il mio assessore ad andarsene dai luoghi dove stava lavorando, andai di persona dalla sorella incensurata del boss Antonio Capriati, che avevo arrestato e fatto rinviare a giudizio e poi condannare per omicidio, per farle capire che le cose erano cambiate, quegli atteggiamenti non erano più tollerati, che potevano rivolgersi all’assessore solo con modi civili ed educati (e qui l’iperbole 'te lo affido se ha bisogno di bere, di assistenza') visto che si trovava lì per svolgere il suo lavoro", ha precisato il governatore.

"Quando dopo pochi mesi confiscammo come Comune di Bari le case della famiglia Capriati site lì vicino, nessuno si oppose e adesso quelle case sono centri sociali importanti e mai nessuno li ha più infastiditi. Questi i fatti. Questa la mia condotta, che ripeterei. Perché Decaro potè finire tranquillamente il suo lavoro di assessore al traffico creando la ZTL a Bari vecchia e perché abbiamo realizzato un enorme lavoro per liberare Piazza San Pietro. Agii come avrebbe agito un Carabiniere di fronte a un fatto non perfettamente definito che andava stroncato con la autorevolezza della figura del sindaco che senza strepiti risolse ogni problema e mise tranquilli coloro che avevano creato problemi", ha concluso il presidente della regione Puglia. Spiegazioni che, evidentemente, non hanno convinto tutti.

Antimafia: "Su parole di Emiliano ci sarà un approfondimento della Commissione"

In risposta, il vice presidente della commissione Antimafia, Mauro D'Attis, sostiene che ci sarà un approfondimento della Commissione. "Sul caso di Bari - ha affermato D'Attis - oltre che acquisiti tutti gli atti, va programmata anche una serie di audizioni. Tra queste quella di Antonio Di Matteo, ex presidente dell'Amtab, la municipalizzata di Bari che oggi su un quotidiano locale parla di concorsi truccati, denunce e, soprattutto omertà: parole che disegnano un quadro gravissimo, patologico, che merita un attento approfondimento in tutte le sedi". 

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