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Venerdì, 26 Aprile 2024
Politica

Referendum, "sì" in leggero vantaggio nei primi sondaggi: la partita è apertissima

Da Firenze il presidente del Consiglio Matteo Renzi lo ammette: "La vittoria non è scontata". Se fossero aperte oggi le urne l'affluenza sarebbe al 53 per cento secondo un sondaggio Ixè

Quando mancano due mesi al voto sul referendum costituzionale (4 dicembre), se fossero aperte oggi le urne l`affluenza sarebbe al 53%. Inoltre, secondo un sondaggio Ixè, mandato in onda oggi ad Agorà (RaiTre), è in leggerissimo vantaggio il fronte del sì (38% a 36%). Sempre ampia la platea degli indecisi tra chi ha intenzione di votare (26%).

Ed è proprio il clima troppo "tranquillo" nel campo del sì al referendum costituzionale a preoccupare Matteo Renzi. A Firenze, al teatro Obihall - che non è pienissimo e raggiunge, con qualche posto vuoto, un migliaio di persone - il presidente del Consiglio lo ammette: la vittoria non è scontata. E certo lui all'inizio ha "sbagliato" per quello che poi ha comportato una personalizzazione dell'appuntamento e "mi è toccato fare dei passi indietro che un po' mi costano". Ma ora bisogna impegnarsi sulla "partita cruciale", "c'è un lavoro straordinario da fare" e "non ci fermeremo finchè non ce l'avremo fatta", "ci giochiamo tutto". Con il sorriso perché "fuori c'è un fiume di rabbia" ed io "non voglio odiare il mio avversario".

"Avverto la responsabilità del momento, non è una cosa che riguarda me" ma, sottolinea, "questo referendum rischia di far fare un passo indietro pazzesco all'Italia, ricordatevi come eravamo messi tre anni fa - racconta -: Parlamento bloccato sulla legge elettorale, non un passo sulla giustizia dal governo di larghe intese, Napolitano pregato di restare al Quirinale, l'Italia considerata insieme alla Grecia il malato d'Europa". "Non so fino a quando toccherà a noi, ma finchè toccherà a noi - rilancia -, noi siamo per il cambiamento, la palude la prendano altri".

Dal palco Renzi arringa militanti e volontari del sì. "Trovo tra di noi un clima tranquillo, tanto ci si fa... Non va bene, non è detto - spiega Renzi -. Ci si fa se ciascuno fa scattare dentro di sè il meccanismo che la riforma è decisiva per noi e per i nostri nipoti". Sarà, dunque, "una sfida difficilissima perchè non ho mai visto tanta mistificazione tutta insieme, tante falsità" e "bisogna attrezzarsi un po' meglio di quanto abbiamo fatto fino ad oggi". C'è un "attacco forte contro di noi", su tutto. Perfino su Carlo Conti: "Dicono che io l'ho messo in Raià Oh - racconta - ma io facevo la fila al Manila di Campi Bisenzio per vedere Contià Sarebbero stati più credibili a dire che Conti non era abbronzato".
 

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