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Sabato, 27 Aprile 2024

Disabilità e carcere: una testimonianza

La testimonianza di una "carcerata con disabilità" sul blog InVisibili del Corriere.it

Sono stata, per una notte, una “carcerata con disabilità”. Sono stata arrestata per detenzione di stupefacenti. Il medico per i dolori mi dava Tachidol e Valium e io tra i due farmaci ho scelto la cannabis… può non essere una posizione condivisa, ovviamente, però è la sostanza con cui mi sono trovata meglio nel rapporto benefici-effetti collaterali. Non voglio nascondermi dietro la disabilità per evitare di essere sanzionata, ma avrei voluto che si tenesse conto delle mie condizioni, cosa che non è stata fatta. Ho passato una notte in una cella sporca e maleodorante, e questo nonostante la gamba fosse ingabbiata da un fissatore esterno circolare Ilizarov: avevo delle ferite aperte. La situazione igienica era tale che la mattina dopo il Maresciallo mi ha detto di ringraziarlo di non avermi mandato nelle infermerie del carcere, perchè sono molto più sporche. Mi sono state tolte le scarpe per via dei lacci e mi avrebbero portato via anche le stampelle e l’elastico della tuta se non avessi protestato. L’unico bagno disponibile era quello alla turca e ho dovuto discutere non poco per poter utilizzare l’unico con il water di tutta la caserma, sempre diligentemente accompagnata da tre piantoni, casomai decidessi di mettermi a correre per scappare. Ovviamente con le stampelle.

Il blog InVisibili del Corriere.it, curato da Simone Fanti, affronta, con la pubblicazione della lettera di una ragazza disabile, un tema molto poco noto ma che merita tutta l'attenzione possibile: la situazione delle carceri e dei commissariati italiani riguardo all'accessibilità delle persone con disabilità.

Per leggere l'intera testimonanza vi rimandiamo al blog del Corriere.it

 

Fonte: Corriere.it →
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