Per l'Economist François Hollande è un pericolo per l'Europa
Duro editoriale dell'Economist contro il candidato socialista all'Eliseo
Un editoriale dell'Economist scalda ancora di più la vigilia del voto presidenziale in Francia: il giornale ha definito "pericoloso" il candidato socialista all'Eliseo. Immediata la reazione di Hollande, che attraverso il suo responsabile della campagna elettorale, Michel Sapin, ha bollato come "antifrancese e antisocialista" il settimanale.
In un editoriale intitolato "Il pericolo Hollande", pubblicato sul numero in edicola oggi, The Economist si è apertamente schierato con il presidente Nicolas Sarkozy, in vista del ballottaggio del 6 maggio: "Se noi avessimo un voto il 6 maggio, noi lo daremmo a Sarkozy, non tanto per i suoi meriti, ma per evitare Hollande".
Più che un appoggio convinto per Sarkozy, l'invito a francesi per il voto al presidente uscente è fatto in nome del "meno peggio":
Questo giornale espresse la sua preferenza per Sarkozy nel 2007, quando lui disse coraggiosamente agli elettori francesi che non avevano nessuna alternativa se non quella di cambiare. È stato sfortunato a essere colpito dalla crisi economica globale un anno più tardi. Ha anche ottenuto qualche risultato: ha reso più flessibile la settimana lavorativa di 35 ore dei socialisti, ha liberalizzato le università e alzato l’età pensionabile. Ma le politiche di Sarkozy si sono rivelate imprevedibili e inaffidabili come la sua persona. Il tono protezionistico, anti-immigrazione e sempre più antieuropeista è forse indirizzato all’elettorato del Fronte Nazionale, ma Sarkozy sembra crederci personalmente un po’ troppo. Perciò, se votassimo il 6 maggio, voteremmo per Sarkozy. Non per i suoi meriti, ma per tenere alla larga Hollande.
Dopo aver bollato come "antifrancese e antisocialista" The Economist, Sapin ha quindi preferito segnalare la posizione assunta dal quotidiano della City, il Financial Times, che ha sottolineato la necessità di sostenere la crescita in Europa, come raccomandato da Hollande: "Alcuni aspettano con molta impazienza, non solo in Francia ma anche in Europa, che venga eletto perchè premerà sulla crescita".
