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Sabato, 27 Aprile 2024

"Il voto francese deciderà il futuro dell'Unione europea"

L'ex primo ministro Enrico Letta intervistato da Repubblica: "La vittoria di Marine Le Pen sarebbe la fine del cammino cominciato 60 anni fa"

"Questo passaggio di Roma è stato importante, ben al di là della semplice celebrazione. Ma le vere sliding doors per l’Europa si apriranno o si chiuderanno tra poco più di un mese. Quando i cittadini francesi saranno protagonisti di uno scontro secco anche per i destini delle istituzioni continentali. Se dovesse vincere Marine Le Pen verrebbe certificata la fine di quel cammino cominciato sessant’anni fa. Se, come spero, dovesse spuntarla Macron, un leader che non ha paura di parlare con la bandiera dell’Unione alle spalle, allora partirà il rilancio in una logica europeista. Lascia o raddoppia, non ci sarà una terza opzione: la fine o il nuovo inizio". E’ quanto dichiara l’ex premier Enrico Letta in un’intervista a "la Repubblica".

La celebrazione di ieri a Roma, per i 60 anni dalla firma dei Trattati Ue, rappresenta in ogni "un passo avanti", sottolinea Letta, "per i contenuti della dichiarazione e per il fatto che sia stata sottoscritta da tutti i 27: non era scontato”. Nel documento siglato dai 27 Paesi, c’è una “piccola apertura a un’Europa a più velocità. E quella a un’Europa ‘sociale’, sensibile alle necessità e alle istanze delle fasce più marginali e finora trascurate".

"Ma c’è un altro dato da non sottovalutare: dieci anni fa, per i cinquant’anni dei Trattati, nulla di simile è stato organizzato, al di là di una dichiarazione delle presidenze dei paesi membri su input del governo tedesco, nulla di più. Il fatto che quest’anno ci sia stato un momento pubblico così solenne e alla presenza di tutti i leader europei è sicuramente di grande impatto, un buon risultato per Gentiloni e per l’Italia. Tanto più a pochi mesi dalla Brexit".

Letta poi evidenzia cosa non sia andato: "Avrei sperato che nella dichiarazione finale si desse una risposta all’esigenza di dare ai cittadini europei maggiore peso nelle decisioni che contano. Io propongo di destinare i 73 seggi che gli inglesi libereranno a una sorta di ventottesima circoscrizione, oltre le 27 nazionali, in cui votare delle liste europee, fuori dalle logiche locali, già a partire dal 2019".

Fonte: La Repubblica →
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