L'antiambientalista che non crede al riscaldamento globale guida l'economia del Vaticano
George Pell, un "capitalista duro e puro", nega la teoria del riscaldamento globale e non ama, per usare un eufemismo, gli ambientalisti
Alla guida dell'economica del Vaticano, come racconta Pagina99, da qualche tempo c'è un cardinale australiano che non crede al riscaldamento globale ed è parte della ampia coalizione anti-Curia di Roma che ha portato all'elezione di Bergoglio.
Si vocifera già di attriti con i cardinali dell'ala più "sociale" e più vicini a Papa Francesco.
Lui si chiama George Pell, un "capitalista duro e puro", che nega la teoria del riscaldamento globale e non ama, per usare un eufemismo, gli ambientalisti.
Pell, 73 anni, ex arcivescovo di Sydney, fa parte fin dall'inizio del C9, ovvero del Consiglio ristretto di 9 cardinali che coadiuvano il Papa nella riforma della Curia e nel governo della Chiesa, non è insomma uno qualunque. Espressione di una corrente conservatrice ma ideologicamente moderna e aggressiva
Pell dovrà far affluire risorse nei bilanci vaticani e agire sui mercati garantendo investimenti fruttuosi senza danneggiare l'immagine della Santa Sede. La sua è una figura contraddittoria, soprattutto per le sue posizioni sull'ambiente
Il cardinale australiano è uno degli esponenti di punta a livello internazionale dell'opposizione alla teoria del riscaldamento globale, giudica allarmiste e catastrofiste le posizioni degli ecologisti, è uno studioso pignolo dei dati scientifici in questa materia. Tanto che una delle più forti lobby anti-ambientaliste, l'inglese Gwpf (The Global warming policy foundation) lo annovera fra i suoi amici.
Curiosamente, Papa Francesco proprio in questi giorni sta preparando la sua prima enciclica dedicata all'ambiente e alla necessità di difenderlo. Uno scontro tra le "diverse anime" del Vaticano non è da escludere, scrive Pagina99.