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Sabato, 27 Aprile 2024

Ferroviere licenziato perché non vuole guidare da solo: il giudice gli dà ragione

Silvio Lorenzoni, questo il nome del ferroviere intorno al quale ruota tutta la vicenda, riteneva non fosse sicuro guidare un treno senza il secondo macchinista. Lorenzoni si chiedeva, come tanti altri: "Cosa succederebbe se mi sentissi male in un tunnel, o su un viadotto?"

Il giudice ha dato ragione a un ferroviere licenziato perché non voleva guidare da solo. L'uomo non era andato a lavorare quando Trenitalia aveva eliminato la figura del secondo macchinista: ritenevo fossero pericoloso, perché se avesse avuto un malore nessuno avrebbe potuto guidare il convoglio incontro ai soccorsi. Pochi giorni fa il Tribunale di Genova ha annullato il licenziamento. Lo racconta il Fatto Quotidiano.

Silvio Lorenzoni, questo il nome del ferroviere intorno al quale ruota tutta la vicenda, riteneva non fosse sicuro guidare un treno senza il secondo macchinista. Lorenzoni si chiedeva, come tanti altri: "Cosa succederebbe se mi sentissi male in un tunnel, o su un viadotto? Ci sarebbe stato bisogno di un collega che portasse il treno incontro ai soccorsi." Trenitalia non era d'accordo, e l'ha licenziato.

Trenitalia, come altre aziende del trasporto ferroviario, dal 2009 ha introdotto l’agente solo per il trasporto viaggiatori e dal 2010 ha progressivamente tagliato i doppi macchinisti a bordo dei treni merci, affiancando a un unico conducente il cosiddetto tecnico polivalente. Questo, in caso di malore del macchinista, ferma il treno e chiama i soccorsi, ma non è in grado di guidare. Una misura presa per rendere più efficiente il lavoro, dopo la liberalizzazione del trasporto ferroviario.

Il ferroviere genovese Antonino Catalano, responsabile del sindacato Cat (Coordinamento autorganizzato trasporti), dice al Fatto Quotidiano: “Allora furono 7mila, sui 10mila macchinisti totali che ci sono in Italia, a firmare contro questa misura. Ma in un clima segnato da sospensioni e licenziamenti, in pochi sono stati coerenti e hanno continuato a rifiutarsi di guidare. Uno di questi è Lorenzoni”.

Addetto alla Divisione Cargo dell’Area Nord Ovest, Lorenzoni era abituato a guidare su tratte piene di tunnel, come quelle liguri. Da solo non voleva lavorare: sarebbe stato troppo pericoloso in caso di malore. Lo aveva messo anche nero su bianco, con una lettera indirizzata alla direzione di Trenitalia il 22 febbraio 2011.

Fonte: Il Fatto Quotidiano →
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