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Sabato, 27 Aprile 2024
"A settembre la normalità"

Zangrillo: "I contagi continuano perché li cerchiamo, il 99% dei casi più seri non è vaccinato"

"Dobbiamo scostarci progressivamente dal tracciamento che confligge con le libertà essenziali dell'uomo: è necessario trovare una situazione di equilibrio tra queste libertà e la convivenza con il virus" dice il primario della terapia intensiva del San Raffaele

A settembre un "ritorno alla normalità". È l'auspicio di Alberto Zangrillo, primario dell'Unità operativa di anestesia e rianimazione generale e cardio-toraco-vascolare dell’ospedale San Raffaele di Milano. Sull'ultimo numero del settimanale Chi, Zangrillo ha risposto alle domande dei lettori a tema pandemia e vaccini, ribadendo di essere ottimista per il futuro. "Ora i contagi continuano perché noi li stiamo cercando. Dobbiamo scostarci progressivamente dal tracciamento che configge con le libertà essenziali dell’uomo: è necessario trovare una situazione di equilibrio tra queste libertà e la convivenza con il virus", si legge nell'intervista, che Zangrillo ha condiviso sul suo profilo Twitter. "Quando parlo di normalità voglio dire che le malattie fanno semplicemente parte della nostra vita", afferma Zangrillo, secondo il quale a settembre "ci sarà una ripresa normale delle attività". Ci si ammalerà? "Certo, ma bisognerò affrontare i tutto con molta calma, con sangue freddo, altrimenti continueremo ad allontanarci dalla normalità" e "solo con comportamenti responsabili e intelligenti lasceremo alle nostre spalle vincoli, divieto e restrizioni". Essenziale quindi continuare con le misure già note, come mascherine e igiene, e soprattutto i vaccini. "Chi non si vaccina corre il rischio di ammalarsi anche gravemente, o addirittura di morire. Purtroppo talvolta prevale un'ostinata ricerca del complottiamo a tutti i costi che allontana molti dalla ragionevolezza".

Zangrillo non ritiene necessaria per il momento la vaccinazione obbligatoria: "Resto convinto che la persuasione competente sia più efficace dell’obbligo". Al momento, ribadisce il professore, "chi viene contagiato pur essendo vaccinato non si ammala in modo grave. Ciò è confermato costantemente dai dati di ogni giorno. I casi più seri, il 99 per cento delle volte, sono persone che hanno deciso di non sottoporsi a vaccino. D'altronde è un'utopia pensare di vaccinare tutti quanti".

Guardando ancora a settembre, rispondendo a una domanda su cosa si aspetta di vedere dopo l'estate, Zangrillo replica: "Per forza di cose dovrò vedere un sistema in cui il Covid fa parte delle tante circostanze che portano l’apparato respiratorio ad ammalarsi. Certamente svilupperemo attività diagnostiche migliori. Oggi abbiamo molto chiaro il protocollo per fare diagnosi veloci. Siamo maturati tutti. Siamo cresciuti anche dal punto di vista culturale, dobbiamo essere ottimisti e puntare alla tempestività di diagnosi e cura". Ma per il ritorno alla normalità, secondo Zangrillo, è necessaria anche un'altra cosa: fare tutti un passo indietro, anche dal punto di vista mediatico, con uno stop ai "dibattiti accesi" stimolati "per aumentare l’audience senza pensare ai risvolti delicati di questi temi". Zangrillo stesso fa "ammenda", dicendo di essersi "volontariamente escluso da tutto ciò perché ho capito che ero utilizzato per stimolare la vivacità della discussione". Basta inoltre con il "gioco a spaventare, i bollettini giornalieri, le discussioni" che "hanno portato solo disorientamento". "Mi aspetto che i dati di ricerca, di base e clinica, siano gli unici a cui dare retta. Tutto il resto è buffa, che alimenta solo confusione".

Fonte: Twitter →
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