rotate-mobile
Lunedì, 29 Aprile 2024
L'allarme

Il boom dei tumori tra gli under 50 allarma i ricercatori: quali sono i più diagnosticati

Un tempo il cancro era considerata una patologia che colpiva prevalentemente gli anziani, ma negli ultimi 30 anni l'incidenza dei tumori tra gli under 50 è aumentata dell'80%. E medici e ricercatori non sanno il perché

"Negli ultimi 20 anni si è registrato un netto aumento dell'incidenza di alcuni gravi tumori tra i giovani. E non sappiamo ancora il perché". L'allarme viene lanciato anche dal virologo del San Raffaele Roberto Burioni su X, l'ex Twitter. E i dati, noti già da tempo agli addetti ai lavori, ma diffusi al grande pubblico da un'inchiesta del Washington Post, non lasciano spazio ad ambiguità. Negli ultimi 30 anni i tumori tra gli under 50 sono aumentati in maniera significativa. Si stima un incremento dell'80 per cento a livello globale che non lascia spazio ad ambiguità e che, al momento, gli scienziati non riescono a spiegarsi. 

Nei soli Usa, a cui l'inchiesta del quotidiano americano guarda, il balzo è stato molto rilevante. Si passa dal 95,6 casi su 100mila persone nel 2000 a 107,8 casi sempre su 100mila persone nel 2019, un aumento di quasi il 13 per cento in soli 20 anni. 

 A livello globale invece, nel 2019 le nuove diagnosi di cancro tra gli under 50 sono state complessivamente 1,82 milioni, con un incremento del 79% rispetto al dato del 1990. Nel complesso, il cancro al seno ha rappresentato il maggior numero di questi casi e dei decessi associati, rispettivamente 13,7 e 3,5/100.000 nella popolazione mondiale, ma a essere in aumento sono anche molte altre tipologie di tumori. 

Quali sono i tumori che hanno fatto segnare incrementi record 

A far registrare un vero e proprio balzo record sono in particolar modo i tumori dell'apparato gastrointestinale: colon-retto, stomaco e pancreas, ma anche il cancro dell'utero nelle donne. Altri aumenti significativi si sono osservati nei tumori dei polmoni, della trachea e della prostata nella popolazione maschile. 

Ed è proprio il netto aumento dei casi di tumore al colon retto, che negli Usa ha colpito negli ultimi anni anche persone fra i 30 e i 40 anni, a fare riflettere gli scienziati. Anche perché le persone giovani, per cui non è previsto uno screening di massa, tendono ad accorgersi tardivamente della malattia, ignorando anche sintomi ed evidenze che potrebbero fare sospettare di una patologia di questo tipo. 

TWEET_BURIONI

Ma, in genere, gli incrementi più alti delle patologie tumorali riguardano proprio i paesi più sviluppati, vale a dire: Nord America, Oceania ed Europa Occidentale. Va detto però che anche le prognosi per molti tipi di patologie tumorali sono sensibilmente migliorate negli anni, ma le cure incidono anche sulla sostenibilità dei sistemi sanitari nazionali. Anche per questo si cerca di correre ai ripari a partire dalla domanda delle domande: da cosa dipende questo fenomeno? 

Inquinamento, alimentazione e stili di vita tra i maggiori indiziati 

Il vero problema è che per il momento gli scienziati hanno solo ipotesi, ma nessuna certezza. Sicuramente alcuni fattori potrebbero incidere sul fenomeno e c'è qualche evidenza clinica, ma sono ipotesi che vanno poi dimostrate clinicamente. La prima è che ci sia un forte legame tra un'alimentazione sregolata e l'abuso di alcool, che ormai comincia dall'adolescenza, e l'insorgenza di molti tumori come quelli gastrointestinali. In particolare sarebbe un mix di abitudini errate come l'abuso di zuccheri, di grassi saturi e di cibi ricchi di conservanti, uniti a una vita prevalentemente sedentaria, che potrebbero predisporre all'obesità e a molti tumori dell'apparato digerente.

Il consumo massiccio di questi cibi e il largo ricorso agli antibiotici inoltre, indebolirebbero il cosiddetto "microbiota intestinale", l'insieme dei microrganismi presenti nell'intestino, essenziali nei processi di digestione e assimilazione dei nutrienti. 

Qualcuno punta poi il dito anche sull'inquinamento atmosferico (e non) che, negli ultimi 30 anni è aumentato in maniera significativa. Molti studiosi ricordano che molti dei pazienti di oggi sono stati sottoposti, dall'età infantile a livello di esposizione ad agenti inquinanti, prevalentemente atmosferici e chimici, sconosciuti alle generazioni precedenti. 

Ma sono solo ipotesi ed è improbabile che il fattore sia uno solo. Quel che è certo è che però, al momento, non ci sono certezze. Del resto le indagini epidemiologiche non sono né semplici, né brevi. E le cause potrebbero non essere semplicissime da identificare. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Il boom dei tumori tra gli under 50 allarma i ricercatori: quali sono i più diagnosticati

Today è in caricamento