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Lunedì, 29 Aprile 2024
Intelligenza artificiale

L'intelligenza artificiale ora sostituisce anche gli astronomi

Una Ai sviluppata alla Northwestern University ha appena scoperto una supernova senza l'aiuto dell'uomo. Potrebbe aumentare notevolmente il numero di scoperte effettuate ogni anno

Le supernove sono tra gli oggetti spaziali più luminosi che si possano osservare nel cielo notturno. Enormi esplosioni cosmiche con cui gli scienziati studiano l’Universo e la velocità con cui si sta espandendo. E che da oggi potrebbe essere diventate più facili da scoprire, e documentare. Merito dell’ai, o meglio del Bright Transient Survey Bot: un autentico astronomo virtuale sviluppato dai ricercatori della Northwestern University, che nel suo primo test sul campo ha dimostrato di poter identificare e confermare l’esistenza di una supernova a partire dai dati grezzi raccolti da un telescopio automatizzato, in appena 4 giorni. 

Un lavoro lungo e noioso

Scoprire nuove supernove, in effetti, è un lavoro lungo e tedioso. Di norma inizia con un telescopio robotico che scatta immagini della volta celeste a cadenza regolare, le compara a quelle ottenute in precedenza nella stessa porzione di cielo, e identifica, se presenti, nuovi oggetti luminosi apparsi nel cielo. A quel punto entrano in gioco gli scienziati in carne e ossa, che devono vagliare le immagini per assicurarsi che l’anomalia identificata dal telescopio sia compatibile con una supernova, per poi ottenere e studiare il suo spettro luminoso per conoscere gli elementi che stanno venendo prodotti nell’esplosione, e stabilire così in via definitiva se si tratti di una supernova, o di qualche altro fenomeno astronomico.

Come è evidente, quasi tutti i passaggi vengono già svolti con strumenti altamente automatizzati. Ma ad oggi il ruolo di un astronomo umano è ancora essenziale per arrivare a confermare la scoperta di una nuova supernova. E questo, ovviamente, limita il numero di nuove scoperte che si riescono ad effettuare, e impiega tempo che gli scienziati dedicherebbero volentieri allo studio di queste enormi esplosioni cosmiche, e alla formulazione di ipotesi sulla loro natura.

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Ci pensa l'ai

È per questo che il team internazionale guidato dai ricercatori della Northwestern University ha ideato il suo Bright Transient Survey Bot. L’intelligenza artificiale è infatti in grado di analizzare autonomamente le immagini scattate dai telescopi, identificare le candidate supernove, e quindi interfacciarsi con gli strumenti necessari per confermarne la natura. Nel suo primo test sul campo, l’ai astronoma è stata messa al lavoro sui dati raccolti dalla Zwicky Transient Facility (Ztf), un telescopio robotico californiano che effettua una scansione dell’emisfero celeste settentrionale ogni due giorni. 

Le immagini in questione sono state scattate da Ztf lo scorso 3 ottobre. Appena 2 giorni dopo, il Bright Transient Survey Bot aveva identificato la potenziale supernova, e ha contattato un altro strumento automatizzato, la Spectral Energy Distribution Machine (Sedm), per ottenere un’analisi spettroscopica della fonte di luce, e quindi classificarla. Il sette ottobre, ad appena 4 giorni dalle osservazioni del telescopio californiano, Bright Transient Survey Bot era pronto ad annunciare alla comunità scientifica la scoperta di una nuova supernova di tipo 1A, ribattezzata SN2023tyk, senza che nessun essere umano fosse intervenuto in nessuna delle fasi appena descritte. 

“Le performance della nostra ai nelle simulazioni erano risultate eccellenti, ma non puoi mai essere sicuro di come si comporterà in una situazione reale fino a quando non la metti alla prova”, spiega uno dei creatori del bot astronomo, Nabeel Rehemtulla della Northwestern University. “Quando abbiamo ottenuto le osservazioni del Sedm e la classificiazione della supernova, abbiamo tirato un sospiro di sollievo. La cosa veramente bella di questo sistema è che dopo averlo acceso, non dobbiamo più fare nulla: andiamo a dormire la sera, e al mattino troviamo le Ai al lavoro al posto nostro”. 

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