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Lunedì, 29 Aprile 2024
Flare solare

Maxi esplosione sul Sole, la Terra nel mirino di una gigantesca macchia solare

Uno tra i più forti brillamenti registrati nell’attuale ciclo solare. In arrivo intense aurore boreali

Una gigantesca macchia solare, grande quasi 12 volte la Terra, nelle ultime ore ha messo nel mirino proprio il nostro Pianeta e potrebbe causare intense tempeste geomagnetiche. La macchia, denominata AR3576, è composta da quattro nuclei più scuri e si estende complessivamente per oltre 150.000 chilometri: è talmente grande da essere visibile anche dalla Terra (con le dovute precauzioni per proteggere gli occhi). Secondo l'Agenzia americana per l'atmosfera e gli oceani (Noaa), questa macchia solare potrebbe generare forti brillamenti solari di classe X, la più potente.

Già oggi si è registrato un brillamento solare di classe X3.38, tra i più forti registrati nell’attuale ciclo solare dopo l'eruzione solare di inizio anno. L'eruzione solare - iniziata quando erano le 14 in Italia - ha provocato brevi silenzi radio sopra l'Oceano Atlantico meridionale. In particolare si registrano blackout nelle comunicazioni globali a frequenze inferiori a 5 MHz. Le principali aree colpite sono l’Africa, il Sud America e l’Atlantico meridionale.

brillamento solare blackout

Il brillamento, molto intenso, potrebbe essere accompagnato da un'espulsione di massa coronale, ossia una espulsione di materiale dalla corona solare che andando ad interagire con il campo magnetico terrestre potrebbe produrre intense aurore boreali. Per fortuna il brillamento è avvenuto sulla faccia "nascosta" del Sole e non colpirà direttamente la Terra.

I brillamenti solari, anche detti solare flare, sono violente esplosioni del Sole: durante i brillamenti, il plasma solare può raggiungere temperature ben al di sopra dei 10 milioni di gradi e una luminosità che può superare quella dell'intera corona. 

I brillamenti hanno un andamento caratteristico della luminosità: un aumento repentino, seguito da una diminuzione molto più graduale. Non durano molto, da qualche minuto a qualche ora al massimo, e sono localizzati in piccole regioni sulla superficie del Sole. A volte la forza del brillamento è tale da generare eruzioni solari, con nubi di plasma che vengono proiettate nello Spazio. Le onde d'urto risultanti viaggiano lateralmente attraverso la fotosfera e verso l'alto attraverso la cromosfera e la corona, a velocità dell'ordine di 5 milioni di chilometri all'ora.

I brillamenti sono più frequenti in periodi di alta attività solare, in presenza di intensi campi magnetici delle macchie. La causa dei flare viene fatta risalire a instabilità magnetiche, che accelerano particelle e liberano energia rapidamente, provocando l’aumento repentino della luminosità, seguito da un raffreddamento più graduale. Le particelle energetiche emesse da questi fenomeni solari sono le prime responsabili dell'aurora boreale e di quella australe.

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