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Sabato, 27 Aprile 2024
Sedentarietà rischiosa

Il mal di pc che colpisce il pene

Trascorrere il tempo libero al computer sembra la scelta peggiore per il sesso maschile: bastano 72 minuti al giorno per triplicare il rischio di soffrire di disfunzione erettile

Cattive notizie per gli amanti di videogiochi, maratone televisive al pc, e altre forme di intrattenimento digitale con mouse e tastiera. Passare troppo tempo libero al computer, infatti, potrebbe peggiorare la salute sessuale. Almeno nel sesso maschile: un studio appena pubblicato su Andrology, infatti, ha identificato un collegamento con il rischio di soffrire di disfunzione erettile, che si farebbe tre volte più probabile per ogni 72 minuti dedicati quotidianamente alle attività ricreative davanti allo schermo di un pc.

Disfunzione erettile e sedentarietà

La disfunzione erettile è un disturbo relativamente comune, che si fa più frequente con l’aumentare dell’età, fino a riguardare (in forma parziale o completa) più del 50% degli uomini di età compresa tra i 40 e i 70 anni. Ovviamente, è un disturbo che ha un impatto dirompente sulla vita sessuale, e che può avere molte cause: psicologiche, neurologiche, vascolari, o anche legate all’assunzione di farmaci per la cura di altre patologie. E che viene influenzato in modo importante anche dai cattivi stili di vita, come il vizio del fumo, il consumo eccessivo di alcolici, una dieta scorretta, la sedentarietà.

Proprio quest’ultimo è uno dei più diffusi nel mondo moderno, e tra i più facili da risolvere, con un pizzico di buona volontà. È alla base di molti problemi che causano squilibri ormonali (come obesità e diabete) che possono influire a loro volta sulla capacità di erezione. Ed è stato collegato in passato da diverse ricerche a un maggiore rischio di soffrire di disfunzione erettile. La comunità scientifica non è però concorde sull’interpretazione di questi risultati, perché questo genere di ricerche ha difficoltà a dimostrare un nesso causale tra un’abitudine e un disturbo: osservando che le persone più sedentarie hanno anche più spesso la disfunzione erettili, infatti, è impossibile escludere la possibilità che siano proprio i problemi sessuali a indurre maggiore sedentarietà, o che sedentarietà e disturbi di erezione non siano causati entrambi da una terza variabile sconosciuta.

Lo studio

Per chiarire le cose, il nuovo studio ha deciso di utilizzare un approccio noto come randomizzazione mendeliana, un metodo utilizzato in epidemiologia per stabilire la relazione causale tra un evento (che sia un’abitudine, l’esposizione a una sostanza, o altro) e una conseguenza di salute. Si basa sull’identificare delle variabili genetiche che predispongono all’evento in questione, per poi misurarne l’associazione con la malattia in esame. Per studiare l’associazione tra fumo di sigarette e tumori – ad esempio – si può decidere di utilizzare delle varianti genetiche collegate a una maggiore propensione al fumo, e poi misurare quanto spesso si ritrovano in persone che sviluppano un tumore.

Nel caso della disfunzione erettile, gli autori dello studio hanno utilizzato i dati genetici di 220mila europei, di cui erano disponibili anche informazioni sulla quantità di tempo libero dedicata quotidianamente a diverse attività sedentarie, e sulla presenza, o meno, di disturbi della sfera sessuale. In questo modo, hanno identificato delle varianti geniche collegate alla predisposizione a trascorrere il tempo guardando la televisione, utilizzando il pc o seduti al volante della propria automobile. E hanno quindi cercato una correlazione tra queste abitudini (o meglio, le varianti a loro collegate) e l’insorgenza di disfunzione erettile.

I risultati

Né l’amore per la televisione, né la passione per la guida, sono risultate collegate a una maggiore probabilità di sviluppare problemi di erezione. Trascorrere il tempo al computer invece sembra aumentare di tre volte l’incidenza della disfunzione erettile per ogni 72 minuti al giorno che vi si dedicano. Scavando più a fondo nei dati disponibili, inoltre, è emerso che gli amanti del pc presentano anche livelli inferiori di un ormone, conosciuto come follitropina, che gioca un ruolo importante nell’indurre la produzione di spermatozoi. I ricercatori sospettano un collegamento, anche se rimane per ora un mistero in che modo la scarsa presenza di questo ormone possa determinare l’insorgenza della disfunzione erettile.

È il caso di sottolineare che la ricerca presenta diversi limiti, che impediscono di considerare i risultati come una dimostrazione definitiva della relazione causale tra uso eccessivo del pc e insorgenza di disturbi di erezione. Si tratta però – rivendicano i suoi autori – di un ulteriore indizio che va a sommarsi ai tanti raccolti negli ultimi anni che indicano un effetto negativo della sedentarietà (e quindi anche del tempo libero trascorso al pc) sulla salute sessuale maschile. La buona notizia, se non altro, è che prevenire il problema è piuttosto semplice, almeno per chi si trova altrimenti in buona salute: le ricerche disponibili indicano infatti che tornando a fare regolarmente attività fisica, gli effetti dannosi della sedentarietà sulle capacità di erezione tendono a sparire velocemente.

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