rotate-mobile
Lunedì, 29 Aprile 2024
Neuroscienze

Paralizzata, ora cammina grazie a un elettrodo

Un generatore di impulsi elettrici impiantato nella spina dorsale ha eliminato i continui cali di pressione per una paziente affetta da una malattia neurodegenerativa, permettendolo di tornare a camminare autonomamente

Più di un anno bloccata a letto. Impossibilitata ad alzarsi da una rara e tremenda malattia neurodegenerativa che le provoca drastici cali di pressione quando prova a mettersi in piedi. Poi, di colpo, la svolta: ora un dispositivo impiantato direttamente nella spina dorsale stimola i nervi deteriorati dalla malattia, ripristinando il controllo della pressione sanguigna e quindi la capacità di camminare. È la storia di Nirina, una donna di 48 anni colpita da un disturbo conosciuto come atrofia multisistemica, e di un intervento innovativo portato a termine dai neurochirurghi del centro NeuroRestore dell’Ospedale Universitario di Losanna, appena descritto sul New England Journal of Medicine

Una rara malattia neurodegenerativa

La distrofia multisistemica è una patologia neurodegenerativa che condivide molti sintomi con il morbo di Parkinson. Come nel Parkinson, i neuroni in alcune aree del cervello dei pazienti vanno progressivamente incontro alla morte, provocando l’insorgenza di sintomi motori, tremori. E in circa due terzi dei pazienti, alla perdita di alcune delle funzioni del sistema nervoso autonomo. In particolare la capacità inconscia di controllare la pressione sanguigna: per questi pazienti alzarsi in piedi diventa pressoché impossibile, perché determina un calo di pressione immediato e lo svenimento. 

Riattivare il midollo con gli elettrodi

Era questa la situazione in cui si trovava Irina quando il team di ricercatori di Losanna guidato dal neurochirurgo Jocelyne Bloch ha deciso di tentare un intervento rivoluzionario. Il dispositivo utilizzato è un generatore di impulsi elettrici, sviluppato per il trattamento del dolore cronico. Di norma, questi dispositivi vengono usati per interferire con la trasmissione degli impulsi nervosi che determinano la sensazione del dolore. Ma applicando la corrente in aree del sistema nervoso danneggiate, è possibile stimolare i neuroni e migliorarne l’efficienza, ripristinando almeno in parte le loro funzioni. 

In passato gli scienziati di Losanna lo avevano sperimentato su un paziente che aveva sviluppato problemi di pressione in seguito a un incidente che aveva danneggiato la sua colonna vertebrale. Nel caso di Nirina, si è trattato del primo tentativo di ripristinare l’attività del sistema nervoso autonomo in una paziente che soffre di un disturbo neurodegenerativo. L’impianto è stato innestato chirurgicamente nella spina dorsale della donna, e una volta attivato ha dimostrato di migliorare significativamente il controllo della pressione sanguigna, anche nella transizione tra posizione supina e postura eretta. 

impianto elettrodo-2

L'esperimento funziona

Grazie al dispositivo, Nerina è riuscita ad alzarsi dal letto per periodi sufficienti ad iniziare un programma di fisioterapia. Dopo poche settimane, riusciva a camminare per 50 metri senza sperimentare cali di pressione eccessivi o perdite di conoscenza. A tre mesi dall’intervento, il dispositivo le permette ormai di camminare per 250 metri utilizzando un deambulatore. Un piccolo miracolo, per una persona che nei 18 mesi precedenti non si era mai potuta allontanare più di cinque metri dal proprio letto.

“Avevamo già capito che questo tipo di terapia puàò essere utili per pazienti colpiti da traumi della colonna vertebrale – sottolinea Bloch – ora però possiamo esplorare la sua applicazione a tutta una nuova serie di disturbi in cui i problemi neurologici nascono da patologie neurodegenerative”. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Paralizzata, ora cammina grazie a un elettrodo

Today è in caricamento