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Domenica, 28 Aprile 2024
La ricerca

Studio italiano svela come ringiovanire le cellule nervose del cuore

La ricerca è pubblicata sulla rivista Minerva Cardiology and Angiology da Massimo Fioranelli, dipartimento di Scienze umane dell'Università Guglielmo Marconi di Roma

"Ogni organo ha un cervello ed è possibile ringiovanire le cellule nervose come abbiamo fatto con il cuore". È questo l’esito dello studio pubblicato su Minerva Cardiology and Angiology da Massimo Fioranelli, dipartimento di Scienze umane dell'Università Guglielmo Marconi di Roma e responsabile del Centro di Cardiologica e Medicina integrata della Clinica Sanatrix, sempre nella capitale.

Un piccolo cervello nel cuore

Prosegue il cardiologo: "La ricerca ci ha fatto comprendere che nel cuore, come in tutti gli organi, c'è un piccolo cervello composto da 40-80mila cellule nervose". Questi neuroni, al pari di quelli del cervello, producono neurotrofine il cui capostipite è l'Ngf - Nerve growth factor, fattore di crescita della cellula nervosa -, una proteina scoperta nel 1950 da Rita Levi Montalcini, premio Nobel per la Medicina e la Fisiologia nel 1986.

In seguito, la comunità scientifica ne ha scoperte altre. "Ad esempio il Bdnf (Brain-derived neurotrophic factor), un fattore neutrofico derivato dal cervello. È una neurotrofina essenziale per lo sviluppo e la sopravvivenza neuronale, la plasticità sinaptica e la funzione cognitiva che non produce solo il cervello ma tutti gli organi, che hanno appunto un piccolo cervello. Negli anni si è studiato il Bdnf, osservando che una sua carenza può far progredire malattie neurodegenerative, la depressione nonché le malattie cardiovascolari o lo scompenso cardiaco", precisa Fioranelli.

Ringiovanire le cellule nervose cardiache

Quindi arriva l'idea alla base dello studio. Che il cardiologo illustra così: "Si è pensato di somministrare Bdnf nella fibrillazione atriale, una aritmia benigna che può mettere a rischio ictus molti pazienti. Abbiamo visto che la somministrazione di Bdnf riduceva gli episodi di fibrillazione atriale in maniera statisticamente significativa, in modo progressivo all'innalzarsi dell'età. In conclusione, il cuore produce delle sostanze per riparare sé stesso, il Bdnf ha un effetto trofico e rigenerativo rispetto alle cellule perdute: abbiamo ringiovanito le cellule nervose del cuore".

In termini di uso della neurotrofina Bdnf sui pazienti più critici, il cardiologo puntualizza che "l'utilizzo di questa sostanza con potenti effetti antiossidanti contrasta l'invecchiamento delle cellule nervose e cerebrali, ed agisce sull'invecchiamento delle cellule del cuore". Sottolineando che "nello specifico è già in commercio un integratore che contiene questa neurotrofina".

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