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Martedì, 30 Aprile 2024
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L’8xmille non è solo una firma ma un gesto di speranza e accoglienza per molti

Un pasto caldo, un tetto sulla testa o una parola di conforto possono cambiare un’intera vita. Le storie di Palermo, Foggia e Bergamo lo dimostrano

Sapete che a Palermo c’è una mensa per i poveri che serve 40.000 pasti ogni anno? E che a Foggia esiste una casa accoglienza sicura che è stata la salvezza per 75 donne vittime di violenza? A Bergamo, invece, un dormitorio ha ospitato, nel solo 2021, più di 2.000 senza tetto.

Cifre importanti, che descrivono solo in parte il lavoro e il sacrificio di sacerdoti, volontari, operatrici e operatori, che hanno permesso di realizzarle e portare conforto e speranza a tanta gente bisognosa.

Ma perché parliamo proprio di queste tre città e di queste tre efficaci iniziative di accoglienza? Il motivo è semplice: per descrivere tutti gli altri non basterebbe una vita intera.

L’8xmille alla Chiesa cattolica realizza migliaia di progetti di solidarietà in tutto il mondo

Questi tre esempi, infatti, fanno parte degli oltre 20.000 progetti di solidarietà già attivati dalla Chiesa cattolica in Italia e nel mondo, grazie ai fondi destinati ogni anno da chi ha firmato per l’8xmille a favore di tale confessione religiosa in sede di dichiarazione dei redditi.

Il sito web dedicato parla chiaro: oltre alla Mappa 8xmille, che geolocalizza e documenta tutti i progetti attivati negli anni grazie alla semplice firma di milioni di italiani, ci sono anche le testimonianze di alcuni di loro sul perché hanno scelto la Chiesa cattolica tra le diverse alternative possibili, e un rendiconto storico e trasparente sulle effettive destinazioni del denaro così ricevuto.

Si scopre così che ogni singolo centesimo destinato ha contribuito a cambiare delle vite  in meglio, donando a volte un piatto di minestra, altre volte una notte al coperto, oppure una doccia calda o, anche solo, qualche ora in compagnia di qualcuno con cui scambiare quattro chiacchiere, raccontandosi e confrontandosi sulle rispettive esperienze.

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A colpirci, tra le tante, sono state le storie di una Mensa sociale di Palermo, di una Casa Accoglienza di Foggia e di un Dormitorio a Bergamo. I numeri forniti a inizio articolo, li abbiamo ricavati proprio da qui, anche se non sono le uniche cifre che meritano di essere raccontate.

La Mensa San Carlo di Palermo aiuta vecchie e nuove povertà

A Palermo, situazioni di estrema povertà ci sono sempre state: disoccupati, migranti e senza fissa dimora, sin dal 2004, hanno trovato un mano tesa alla Mensa San Carlo, nel cuore della città. A queste vecchie povertà, si sono aggiunti però, negli ultimi anni, i “nuovi poveri”. 

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Don Sergio Ciresi, vice direttore della Caritas diocesana di Palermo che gestisce la Mensa, li descrive così: 

“Persone che, a causa della pandemia, hanno dovuto affrontare difficoltà legate a reddito insufficiente o alla disoccupazione, a problemi abitativi, familiari, di salute e legati, ancora una volta, al loro status di migranti. Persone che non avevano mai avuto bisogno di una mano si sono rivolte a noi per un sostegno”.

La Mensa, supportata proprio dalle destinazioni 8xmille alla Chiesa cattolica, si conferma, dunque, luogo ideale per raggiungere gli ultimi, coloro a maggior rischio di esclusione sociale. Aperta 365 giorni all’anno, offre un ambiente familiare in cui, ben 500 volontari, non solo preparano e condividono 110 pasti caldi al giorno e un rifugio per qualche ora della giornata, ma danno sostegno anche nel reinserimento della persona nel contesto sociale, con una rinnovata dignità.

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Alla mensa sociale, nel tempo, si è aggiunto un servizio di consegna aiuti e pasti a domicilio per i più vulnerabili e per gli anziani soli, la possibilità per gli alcuni ospiti di usufruire di servizi doccia e lavanderia e un’unità mobile che consegna pasti caldi e materiale igienico-sanitario ai senza dimora sulle strade. 

Durante il lockdown, poi, la Mensa non si è fermata, aiutando oltre 13.000 persone, mentre nel post-pandemia i numeri sono saliti fino a toccare le 15.000 famiglie aiutate, per un totale di più di 45.000 persone in città e nelle zone limitrofe.

A Foggia, la Casa d’Accoglienza Madre Teresa di Calcutta offre rifugio sicuro a donne vittime di violenza

“Giovani donne arrivate in Italia con il miraggio di un lavoro e finite nelle mani di sfruttatori senza scrupoli.” 

Le descrive così, Giuseppina Di Girolamo, direttore della Caritas di Foggia-Bovino, le 75 donne, alcune con figli, già accolte dal giorno dell’apertura della Casa d’Accoglienza, nel 2016. 

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La Casa d’Accoglienza Madre Teresa di Calcutta, nata dopo la ristrutturazione della parrocchia di San Salvatore, effettuata proprio con i fondi provenienti dall’8xmille alla Chiesa cattolica, è uno spazio pieno di vita e di speranza, gestito da 8 operatori e 5 volontari, che non solo ospitano le donne con i loro bambini, ma insegnano ai piccoli anche l’italiano e li intrattengono con attività didattiche e ludico-ricreative. 

Allo stesso modo, le giovani mamme, ospitate nella struttura anche per lunghi periodi, vengono coinvolte nella gestione della casa e aiutate a reinserirsi nella società e nel mondo lavorativo, riacquistando così speranza nel futuro.

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E allora, anche in questo caso, la firma dell’8xmille alla Chiesa cattolica diventa ben più di ciò che sembra: un piccolo gesto che ha permesso di ristrutturare un luogo in grado oggi di raccogliere storie di coraggio e di riscatto, di solidarietà e di speranza.

Il Dormitorio Galgario a Bergamo è uno spazio aperto per chi vive in strada

“Accogliere gli ultimi è la nostra missione. È un lavoro complesso che realizziamo grazie al team di operatori e volontari della Caritas che si prendono cura dei nostri ospiti”.

Gli ospiti di cui parla Don Roberto Trussardi, direttore della Caritas diocesana di Bergamo, sono uomini senza fissa dimora che trovano nel Galgario, non solo 80 posti letto nelle fredde notti bergamasche, ma anche un luogo d’incontro, di confronto, di scambio e di riflessione aperta.

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A condividere con loro queste esperienze, per 365 giorni all’anno, una squadra di 25 volontari e 15 operatori che aiutano anche in tutti gli altri servizi annessi: l’ambulatorio gestito dalla Croce Rossa Italiana, che esegue visite e tamponi due volte alla settimana; l’armadio condiviso, che consente di distribuire scarpe e indumenti in kit imbustati che possono essere lavati e asciugati al centro diurno; un magazzino per custodire effetti personali e vestiti degli ospiti; il centro diurno Punto Sosta, uno spazio ricreativo condiviso che offre opportunità relazionali, creative, laboratoriali e di preghiera.

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“Qui in tanti trovano un sorriso e una parola di conforto, insieme a uno spuntino che consente ai senza tetto di spezzare il ritmo di una giornata per le vie della solitudine”. Conferma Don Roberto, dati alla mano. 

Solo nel 2021, infatti sono state accolte nel Galgario più di 2.000 persone per un totale di quasi 27.000 notti offerte. E tutto grazie anche a parte dei fondi ricavati dalla firma dell’8xmille alla Chiesa cattolica.

8xmille alla Chiesa cattolica: una firma dal valore incalcolabile

E allora, abbiamo cominciato con una domanda e vorremmo terminare nello stesso modo: sapete quanto vale la vostra firma per l’8xmille alla Chiesa cattolica?

In questo caso, la risposta è retorica, perché donare la speranza, regalare un nuovo futuro e tendere una mano che aiuti qualcuno a rialzarsi non ha prezzo, pur avendo un valore incalcolabile.

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