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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Il Carnevale in Basilicata: un trionfo di maschere antropologiche

Al via una delle feste più identitarie per gli abitanti lucani. Fra riti ancestrali, alberi che camminano, maschere cornute, colori e allegria

Forse non tutti sanno che il “Carnevale” deve la sua etimologia, come spesso accade, al latino. In particolare, all’espressione “carnem levare”, ossia “eliminare la carne”, che faceva riferimento al banchetto che precedeva il periodo di astinenza e digiuno quaresimale. Infatti, ancora oggi questa fase dell’anno coincide con il periodo antecedente la Quaresima, ossia i quaranta giorni che precedono la Pasqua cristiana. Un meraviglioso e mistico passaggio da un clima di gioia e scherzi alla penitenza obbediente pasquale. 

Carnevale in Basilicata: una tradizione secolare

In Basilicata il Carnevale rappresenta l’esempio più vasto e multiforme di questa tradizione: è qui che l’identità e il senso di appartenenza di molte comunità lucane incarnano un viaggio unico dell’umanità, rappresentato anche e soprattutto attraverso le maschere. Espressione del forte legame tra la popolazione e le risorse paesaggistiche e naturalistiche, le manifestazioni Carnevalesche lucane custodiscono antiche tradizioni e, pur con singole peculiarità, sono portatrici di suggestioni zoomorfe, della cultura della transumanza, di simboli e significati della civiltà rurale.

L’idea di tutelare e valorizzare questo “patrimonio immateriale” ha portato ben 8 comuni lucani alla costituzione nel 2018 della “Rete dei carnevali con valenza antropologica e culturale”. I comuni coinvolti con le loro maschere storiche della tradizione sono: Teana, rappresentata dall’Orso; Satriano, rappresentata da il Rumita; Tricarico, rappresentata da L’màshkr; Cirigliano, rappresentata dalle Stagioni; Aliano, rappresentata dalle Maschere cornute; San Mauro Forte, rappresentata dai Campanacci; Lavello, rappresentata da il Domino; Montescaglioso, rappresentata da il Carnevalone. 

In Basilicata, i diversi Carnevali colorano il territorio con maschere talvolta satiriche altre volte inquietanti. Senza mai tralasciare l’aspetto soprannaturale, sottolineato da poteri sconosciuti agli umani e leggende appartenenti alla tradizione. Il tema è quello comune a tutti i Carnevali: sovvertire l’ordine della realtà. La maschera rende possibile l’impossibile, rimescola le carte, fa riemergere, in modo velato, il passato di un popolo. 


Carnevale in Basilicata: date e maschere

Ecco qui di seguito tutte le date del Carnevale negli 8 comuni appartenenti alla Rete dei Carnevali Lucani con valenza antropologica e culturale.

Teana festeggerà il 10 febbraio il Carnevale e la sua maschera storica, L’orso, una figura che rappresenta la demonizzazione delle paure dell’uomo verso ciò che non si conosce.

Il Carnevale di Satriano si terrà il 10 e l’11 Febbraio. La maschera tipica è il Rumita (l’eremita), un uomo completamente ricoperto di edera, tanto da risultare irriconoscibile. Sono numerosi gli abitanti di questo paese, ma anche i visitatori che ogni anno arrivano per questa occasione, che decidono di vestirsi, appunto, da alberi. Tradizione vuole che i Rumita girino tra le strade di Satriano bussando alle porte delle case. Con il loro arrivo, portano un buon auspicio per la primavera che sta arrivando e in cambio ricevono doni. È previsto inoltre l’appuntamento imperdibile con la Foresta che cammina che, partendo dal Bosco Spera, colora di verde le strade del paese. 

Tricarico il Carnevale si è aperto il 16 e 17 gennaio in occasione della Festa di Sant’Antonio Abate. Il paese si sveglia all’alba e segue la fase della vestizione delle maschere in case allestite ancora con arredamento contadino. Successivamente, si parte alla volta della chiesetta di S.Antonio Abate, dove si accende il falò in onore del Santo, si ripercorrono i rituali antropologici dei 3 giri intorno alla chiesa e della benedizione della mandria di “mucche” e “tori” guidata da massari, capomassari e sottomassari, nonché i padroni di Tricarico: il conte e la contessa. Queste maschere sfilano nei rioni del paese e fanno capolino in Piazza Garibaldi, dove avviene la Pantomima della consegna della Mandria al Conte di Tricarico e infine, il Battibecco con il Capo Massaro.  I festeggiamenti si concluderanno il 10 e 11 febbraio con la sfilata delle maschere di Tricarico (L’màskr) e dei carri allegorici, la tipica costruzione e distruzione del Fantoccio con falò in piazza e il pianto di Quaremma, la moglie del Carnevale che darà inizio ai festeggiamenti nel borgo. Terza tappa del Carnevale di Tricarico è il Raduno internazionale delle maschere antropologiche, giunto alla sua XIII edizione, cui partecipano sia maschere lucane sia quelle provenienti da altre tradizioni, in programma dal 31 maggio al 1 giugno. 

WEB-5Tricarico, L’màskr - Duello fra il "toro" e la "mucca"


Cirigliano si festeggerà l’11 febbraio. Qui, i protagonisti della sfilata sono le quattro stagioni e i mesi dell’anno. È un personaggio chiamato Capodanno a guidare tutti gli altri mesi. Ogni maschera indossa il proprio abito, attraverso il quale esalta le colture e le caratteristiche del mese o delle stagioni di riferimento.

Aliano borgo che molti ricorderanno col nome di “Gagliano” nel “Cristo si è fermato a Eboli” di Carlo Levi -  ha aperto il suo Carnevale il 16 gennaio con la “Fras”, commedia improvvisata dialettale. Il 28 gennaio, il 4, l’11 e il 13 febbraio ci sarà la sfilata del carnevale storico con le maschere “Cornute” che rievocano creature goffe e demoniache.  Il 17 e il 18 febbraio sono previsti laboratori e balli in maschera, che si concluderanno con la tipica rottura delle pignatte. 
29) ALIANOAliano, Le maschere cornute​


San Mauro Forte protagonista è la Sagra del Campanaccio (svoltasi il 13 gennaio): ogni componente di diverse squadre ha appeso al collo un grosso campanaccio dalla forma bombata. Il filo che lo sostiene deve avere una lunghezza tale da far toccare la pancia della campana con quella del portatore. Da questo contatto prende origine il costante e deciso suono dei Campanacci.

Lavello  il Carnevale è iniziato il 17 gennaio e terminerà il 17-18 febbraio. Qui, nei sabati intermedi fra queste date, si consumano dei festini cui partecipano gruppi di persone mascherate che nascondono la propria identità dietro al Domino, la maschera tipica locale, che indossa una lunga tunica in raso, un cappuccio e una mantella che copre spalle e braccia.

Le manifestazioni carnevalesche di Montescaglioso nascono dalla cultura dei massari e dei braccianti.Quest’anno gli appuntamenti partono il 28 gennaio, continuano il 3-4 -11 - 12 febbraio con le sfilate dei carri allegorici e si concludono il 13 febbraio con la tradizione del Carnevalone: già all’alba avrà inizio il rito della “vestizione” delle maschere, figure cariche di simbolismo, cui prestano il volto soprattutto i giovani montesi. Prima tra tutte “U Fus”, personificazione della Parca romana. Così come Carnevalone e sua moglie Quaremma.
13. MONTESCAGLIOSOMontescaglioso, Il Carnevalone


Quasi ogni comune lucano ha il suo Carnevale. Ad esempio, maschera tipica di Potenza, capoluogo di regione, è Sarachella. A Pietrapertosa va in scena il processo a Carnevale, con il corteo che, giunto in piazza, procederà alla sua condanna. A Trecchina, la" cupa – cupa” porta il ritmo delle rime del "Contacronze”, vestito con cappellaccio scuro e giubba dei pastori. Tra i vicoli si svolge il corteo di Pomarico, che vede protagonisti Pulcinella e la moglie Zeza. Ad Accettura, dove campanacci, zampogne e ciaramelle accompagnano la festa di S. Antuono. Ad Armento va in scena il rogo di Carnevale. A Picerno, un lungo corteo conduce al rogo; anche a Tursi, i Pupazzoni di Carnevale subiscono la stessa sorte. Il suono della cupa–cupa accompagna le maschere di San Severino Lucano mentre, un tempo, ad Oppido Lucano, sfilava un corteo con i personaggi che rappresentavano braccianti agricoli che, da Abriola, durante i festeggiamenti mimavano il lavoro dei campi. 

Ha radici antiche e si è trasformato nel tempo, in particolare per ciò che riguarda la costruzione dei carri allegorici, il carnevale di Stigliano , che quest’anno si festeggia il 10, 11 e 13 febbraio. La maschera tipica è il “Pagliaccio”, una interpretazione del Carnevale, con in mano un fiasco di vino e il cupa cupa, simbolo del contatto mai spezzato con il passato.

È un territorio, quello lucano, capace di trasferire nella tradizione di questa festa la propria ricchezza culturale, tutta da scoprire nella sua bellezza multiforme. 

Tutti gli appuntamenti del Carnevale lucano sono consultabili sul sito www.basilicataturistica.it/eventi

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