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Un modo sostenibile di fare impresa: ecco l'innovativo approccio proposto da una startup

L’impresa si propone di produrre assorbenti biodegradabili, accessibili e prodotti presso le popolazioni rurali che ne hanno maggiore necessità

Fare business in maniera sostenibile a livello ambientale, e con un impatto sociale positivo, dovrebbe rappresentare il futuro dell’economia.
Per quanto possa essere un traguardo complesso, infatti, non è impossibile da raggiungere: lo dimostra MUSA, la social venture che si propone di cambiare l’ideologia del mercato attuale, offrendo un approccio alternativo, più equo a livello sociale, ambientale ed economico.
Rebecca Cenzato, CEO della startup, durante la video-intervista approfondisce il percorso affrontato nella realizzazione dell’impresa, dall’idea (nata dalla volontà di aiutare le persone), alla creazione di un progetto valido, fino alla necessità di ottenere un supporto per prepararsi a entrare nel mondo imprenditoriale.

Un assorbente contro le ingiustizie sociali

MUSA è un'impresa sociale che si propone di smantellare le disuguaglianze causate dalla povertà mestruale e dalla stigmatizzazione del ciclo mestruale presso le popolazioni rurali dell’Africa Sub-Sahariana, dell’America Latina, del Sud-Est Asiatico.
Infatti, in numerosi Paesi del mondo, moltissime ragazze e donne non hanno, ancora, accesso accesso ai prodotti di igiene mestruale; questo va ad impattare sulla loro vita quotidiana, rendendo impossibile uscire di casa, impedendo loro di recarsi a scuola (contribuendo all’abbandono scolastico), chiudendo l’accesso a posizioni lavorative valorizzanti, non permettendo di accedere a spazi di socialità e a percorsi formativi.
Una condizione grave, sistematica, che limita il potenziale di uno spropositato numero di persone: basti pensare che, solo nell’Africa Sub-Sahariana, si parla di 172 milioni di donne e ragazze.
MUSA prova, quindi, a offrire una soluzione diversa, attraverso una proposta specifica che crea valore economico e sociale, posizionandosi nel mercato seguendo una logica differente: la produzione di assorbenti sostenibili ecologicamente, economicamente e socialmente.
Gli assorbenti sono realizzati in fibra di banano, con gli scarti delle coltivazioni: oltre ad essere assorbente, resistente e igienica, questo materiale ha il vantaggio di essere ampiamente disponibile presso i Paesi target.
In questo modo si promuove anche la filiera corta: direttamente all’interno delle mini factory delocalizzate presso le località rurali, infatti, vengono realizzati i tablet assorbenti (completamente biodegradabili).
Il territorio stesso risponde, così, ai bisogni della propria popolazione.

Parallelamente, MUSA conduce workshop formativi sui temi di igiene e salute mestruale rivolti all'intera comunità.
La startup lavora su tutti i fronti per “smantellare l’ingiustizia e realizzare il cambiamento, un assorbente alla volta”.

Percorso dall’idea alla startup

Dopo essersi aggiudicato il terzo posto all'EPIC 2020 della Social Ventures Foundation, la End Poverty Innovation Challenge, il team di MUSA ha iniziato a lavorare sul proprio prodotto, rendendosi, però, conto di necessitare di un supporto dedicato alle startup.
Il gruppo si è, così, imbattuto in Human Knowledge Lab, l’iniziativa di Joule, la scuola di Eni per l’impresa.
Consiste in un percorso di pre-incubazione di progetti imprenditoriali innovativi che coinvolgono diversi settori.
Si tratta di un percorso di formazione intensivo che guida il team attraverso le prime fasi di validazione del modello di business, mettendolo in contatto con esperti di settore in grado di supportare il progetto nella fase di ideazione.
Offre l’occasione di imparare a osservare, conoscere ed affrontare la realtà legata all’avvio di una startup, mettendo in luce punti di forza e debolezza.
Fornisce competenze utili per affrontare le sfide legate al tema dell’economia circolare, declinate in specifiche aree di innovazione.
Per Rebecca e il suo gruppo è stata un’esperienza arricchente, fondamentale per individuare il percorso da seguire.
Aspiranti startupper e imprenditori avranno tempo fino al 10 gennaio 2022 per candidarsi al programma; il progetto più meritevole otterrà un percorso di incubazione e mentorship.

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