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Lunedì, 29 Aprile 2024
Ciao campione / Udine

Alessandro Talotti è morto a 40 anni: si era sposato pochi giorni fa

Sport italiano in lutto. Tantissimi i messaggi di cordoglio e affetto per il campione di salto in alto. Friulano, con due partecipazioni olimpiche (Atene e Pechino), lottava da tempo contro un tumore. Il ricordo commovente della moglie Silvia

Lo sport italiano è in lutto. È morto a 40 anni Alessandro Talotti, ex azzurro di salto in alto. Aveva partecipato alle Olimpiadi di Atene e a quelle di Pechino. Si è dovuto arrendere dopo una lunga lotta contro un tumore allo stomaco. Originario di Campoformido in provincia di Udine, si era sposato recentemente con la compagna Silvia Stibilj, triestina e campionessa di pattinaggio a rotelle, con cui ha avuto il piccolo Elio il 30 ottobre del 2020. Alessandro Talotti è stato uno dei migliori saltatori in alto della storia dell'atletica leggera azzurra, con un personale di 2 metri e 32 indoor, 2 metri e 30 all'aperto, la partecipazione a due Olimpiadi (finalista ad Atene), e ancora mondiali, europei e campionati italiani.

Alessandro Talotti è morto: addio al campione di salto in alto

Era malato da tempo. Aveva esordito alla Libertas Udine, poi il passaggio al Centro sportivo Carabinieri, infine il ritorno nel suo Friuli, che ha sempre amato molto. È stato impegnato anche in politica, sia quella federale come consigliere Fidal nel quadriennio 2012-2016, che in quella amministrativa. Si era candidato alle comunali di Udine del 2018 con la lista SiAmo Udine con Martines. Era appassionato anche di calcio, da sempre tifoso dell'Udinese.

Un uomo gentile, di talento, pieno di grinta. Nei post che stanno comparendo sui social nel ricordo della stella del salto in alto Alessandro Talotti si legge soprattutto questo. Un atleta, uno sportivo, ma soprattutto un uomo che non aveva paura di guardare in faccia le sfide, di affrontarle. E cosi ha fatto fino all'ultimo momento in cui ha potuto lottare. Proprio nel ricordo di Alessandro si uniscono le condoglianze e le memorie di diverse persone e associazioni sportive regionali e nazionali di diverse discipline. Commovente il ricordo della moglie: "Buonanotte Angelo mio! Grazie per tutte le cose spettacolari che abbiamo vissuto assieme... grazie per il dono più grande che mi hai lasciato... grazie per esser stato semplicemente te stesso! Ti amo ora e per sempre".

"I medici mi chiedevano ogni volta se me la sentivo di affrontare un nuovo ciclo di chemio, io rispondevo di sì - aveva raccontato in un'intervista nel novembre scorso -. Se la tua vita è stata superare un'asticella a due metri e venti, il tuo corpo diventa così sensibile da percepire e amplificare anche il minimo fastidio. Il lavoro che il saltatore fa su se stesso è annullare quel dolore, risparmiare le forze e trovare segnali positivi in altre parti del corpo sottraendo energia alla negatività. Non ho mai mollato, ho superato anche gli incubi prima di entrare in sala terapie, uguali a quelli irrazionali che ti vengono di fronte a un'asticella troppo alta e ti paralizzano".

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